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Oltre cento medici degli ospedali di Savona, di Cairo e di
Albenga scendono in campo contro l'ipotesi di sdoppiare la
Asl, una savonese con la Valbormida e l'altra ponentina con
l'attuale azienda ospedaliera Santa Corona. I medici dei tre
nosocomi sostengono che la razionalizzazione della sanità, e
quindi un migliore servizio ai cittadini, si avrà con una
unica Asl provinciale, che comprenda ovviamente anche il
Santa Corona. Ecco la loro lettera:
«Noi medici della ASL 2 Savonese abbiamo certamente
attaccamento ai nostri ospedali ma ancor di più alla nostra
sanità, alla nostra provincia ed alla nostra regione e
soprattutto desideriamo promuovere e garantire la migliore
assistenza sanitaria possibile per i cittadini della nostra
provincia e Regione.
Per questo pensiamo sia giusto che in provincia di Savona ci
sia una ASL unica e che quindi l'Ospedale di S. Corona ne
entri a far parte a pieno titolo e prestigio. Solo così
potranno essere razionalizzate le spese e gli investimenti
evitando una concorrenza inutile e talora dannosa tra ASL
confinanti o tra ASL e ospedali autonomi.
La gestione di una unica ASL dovrà essere necessariamente
integrata e coordinata per quanto attiene la progettualità,
per rispondere al meglio alle esigenze sanitarie del
territorio e favorire la sviluppo e il consolidamento delle
competenze già presenti creando anche dei Dipartimenti
interospedalieri e essendo di sostegno alla nascita dei
Distretti Sanitari.
In Italia si creano ASL di grandi dimensioni per
razionalizzare le spese e prestazioni, mentre noi andiamo
contro corrente senza che ve ne sia una ben chiara ragione.
Come conciliare la richiesta di tagli e sacrifici in sanità
e la proposta di creare due mini ASL che inevitabilmente
aumenterebbero le spese di gestione amministrativa e
ridurrebbero la qualità complessiva dei servizi erogati?
Crediamo che il mantenimento di un'unica ASL provinciale,
garantendo alle realtà ospedaliere una adeguata autonomia di
gestione, sia il modo migliore per evitare sprechi con la
creazione di reparti "doppioni" non giustificata dalle
esigenze reali di un territorio di meno di 300.000 abitanti.
Una ASL unica porterebbe quindi ad una riduzione dei costi e
ad un uso del denaro pubblico più proficuo ed uguale per
tutti senza competizioni pericolose e dispendiose,
abbandonando le visioni limitate, i campanilismi, e gli
interessi di pochi a vantaggio di una sanità migliore per
tutti. In questa visione la classe politica ligure ha una
occasione unica, per dimostrare come si possa fare della
buona sanità facendo prevalere l'interesse solo dei
cittadini e non dei campanili. Proponiamo all'assessore
regionale alla Sanità ed al presidente della Conferenza dei
sindaci di promuovere urgentemente una giornata di lavoro,
coinvolgendo gli amministratori della ASL 2 Savonese e della
Azienda Ospedaliera S. Corona, sul modello organizzativo
migliore da promuovere per l'assistenza sanitaria ai
cittadini della nostra provincia, perché pensiamo che questo
sia un modello di operare democratico e che permette anche
politici di confrontarsi con i pareri, i suggerimenti, i
programmi proposti da noi sanitari».
08/10/2006
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