Gallinara, nuove polemiche IL SECOLOXIX
Il Wwf chiede controlli severi sui lavori. La proprietà assicura: «Interventi nel rispetto della legge». Il sindaco di Alassio: «Solo un albergo di lusso può valorizzare l'isola»
Gli ambientalisti contestano la ristrutturazione in corso della casa padronale
 
Albenga. Lavori di ristrutturazione per la grande casa padronale sulla sommità dell'isola Gallinara, ma il Wwf insorge. Mentre la Regione, il Comune e la società mista stanno cercando una soluzione che permetta di proteggere l'ambiente naturale dell'isola e al tempo stesso valorizzarla turisticamente, in vetta i proprietari (un'ampia cordata di imprenditori) hanno aviato i lavori per suddividere la grande casa in appartamenti. E gli ambientalisti si arrabbiano.
«Tutti i progetti relativi agli arredi esterni dovrebbero essere approvati dalla Regione ma a quanto ci risulta l'ufficio parchi non ha ricevuto nessuna documentazione, neppure il progetto di ristrutturazione - attacca Marco Piombo, responsabile provinciale del Wwf -. È un fatto grave, che ci fa capire che i controlli sulla Gallinara non sono sufficienti. Sembra che i lavori siano in corso, ma è un'area privata e non possiamo accedervi per controllare».
Ma Piombo sembra preoccupato per il futuro dell'isola. «Temiamo il passaggio da riserva a parco naturale regionale, che prevede meno vincoli. Sarebbe un errore madornale, visto che la Regione sta lavorando per trasformare in parco anche l'ambiente marino circostante per dare più lustro all'isola. Da anni chiediamo un sopralluogo congiunto di Comune, Provincia e Rregione, senza ottenere nulla. Stiamo acquisendo la documentazione sugli interventi di ristrutturazione e su tutto quello che accade sull'isola e se verrà modificato l'equilibrio naturale interverremo con ogni mezzo, anche per vie legali».
Nel frattempo, però, il progetto della proprietà che prevedeva la costruzione di una nuova struttura ricettiva, l'illuminazione dei sentieri e le condotte sottomarine per portare acqua, luce e servizi, è stato bloccato dalla Regione.
«Questo prelude a un utilizzo diverso dell'isola, con un turismo di massa che finirebbe per distruggerla. Per questo ci opponiamo a qualsiasi declassamento sul piano della tutela».
«La sistemazione dell'approdo e dei sentieri è un problema reale, che stiamo affrontando - replica Rosa Bellantoni, presidente della società mista -. Qualsiasi progetto di edilizia privata è incompatibile con la legge e con i vincoli, mentre sarebbe possibile la realizzazione di un piccolo centro ricettivo». «I danni più grossi li stanno facendo oggi con i minialloggi - afferma però Roberto Melone (Solidarietà e partecipazione) -. Purtroppo non esiste alcun vincolo ad una pericolosissima apertura di massa». Secondo il sindaco di Alassio, Marco Melgrati, «l'unico modo per tenere viva, funzionale e appetibile l'isola è costruirvi un albergo di lusso».
Luca Rebagliati


02/10/2006