E' stato firmato ieri il protocollo d'intesa tra il Comune e
la Port Authority. Si tratta di un accordo che segna un
cambio di passo nei rapporti tra i due enti ed una svolta
per il destino di molte aree importanti della città:
Miramare, piazzale sotto al Priamàr, la futura passeggiata
da via Trento e Trieste sino alla Darsena, quella di corso
Mazzini, "salvata" grazie a modifiche del progetto di
viabilità portuale, il parcheggio provvisorio all'ex
Italsider. I punti sono quelli già anticipati nel dettaglio
dal Secolo XIX, che aveva potuto disporre del documento in
anteprima, sul giornale di sabato.
Accanto al sindaco Federico Berruti e al presidente
dell'Autorità portuale Rino Canavese, anche l'assessore
regionale Carlo Ruggeri, ex primo cittadino di Savona, la
vicepresidente della Provincia Lorena Rambaudi, l'assessore
all'urbanistica Rosario Tuvè, il segretario generale del
porto, Emma Mazzittelli, il responsabile dell'ufficio
tecnico comunale Luciano Campagnolo e il city manager Nanni
Ferro. Tanto per intendersi sulla posta in gioco e sulla
guerra di logoramento di questi mesi, facce tese e pochi
sorrisi, il clima si scioglie solo sul finale. La firma,
apposta sul documento poco prima di mezzogiorno, è stata
preceduta da una riunione della giunta che ha visto il
vicesindaco Paolo Caviglia attaccare a fondo, in particolare
- secondo quanto è trapelato - per il fatto che l'accordo
sarebbe stato poco discusso dagli assessori. Il resto della
squadra di Berruti si è però schierata a testuggine e,
allineata e coperta, ha votato compatta il protocollo. Lo ha
fatto anche l'assessore di Rifondazione Comunista Jorg
Costantino e questo è sicuramente un elemento da tenere in
debito conto anche per gli sviluppi futuri, Margonara
compresa. Ma torniamo ai contenuti del protocollo. Il
sindaco ha voluto ancora una volta lanciare un ponte verso
persone e istituzioni che, nel corso dell'estate, si erano
prese a sciabolate: il Comune stesso, la Port Authority,
l'assessore regionale Ruggeri. Parole di miele per dire che
«l'accordo rinsalda la collaborazione tra tutte le
istituzioni determinanti per il territorio». Il sindaco ha
poi reso onore a Canavese, ricordando che Savona è e sarà
sempre di più«una città-porto». Cita ad esempio proprio
l'accordo sulle aree di sudest sotto al Priamàr (20 mila
metri quadrati, una piastra a sei metri di altezza, sotto le
funzioni portuali, sopra a disposizione del Comune) e di
Miramare (altri 20 mila metri quadrati, a quota mare la
cantieristica da diporto, a quota Aurelia a disposizione del
Comune) come esempio di ricerca di un «equilibrio tra le
esigenze portuali e le esigenze di funzione urbana». Berruti
ha poi sottolineato come la parte più significativa
dell'accordo riguardi i tempi certi: «Anche per l'area sotto
il Priamàr non si parla genericamente. Si stabilisce un
tempo perché il Comune indichi cosa vuole fare di quell'area,
i primi sei mesi del 2007, e si stabilisce un tempo , 2-4
anni. per la progettazione e la realizzazione a cura
dell'Autorità portuale». Rino Canavese ha colto e
rilanciato. Quanto a Miramare e piazzale sotto il Priamàr,
la Port Authority porta la responsabilità di quelle aree, ma
l'interesse è soprattuto delle due città, Savona e Albissola.
Dobbiamo valorizzare le nostre aree di pregio, se vogliamo
puntare ad uno sviluppo turistico. Di qui passa la crescita
della città e nel sindaco ho colto la mia stessa voglia.
Avremo ancora tante cose importanti da affrontare, ma lo
faremo con questo spirito di squadra, tutti insieme».
Velenoso l'assessore regionale Ruggeri. Prima, innocuo, loda
il fatto che si voglia proseguire sulla strada antica quella
«per la quale i cambiamenti di questa città sono stati
basati in tanta parte su intesa Comune-Porto». Poi attacca:
«Il Piano regolatore portuale prevede l'uso di tre colori.
Uno per le zone a funzione urbana, una per le zone a
funzione portuale, un altro per quella a funzione mista. Il
piazzale sotto il Priamàr, se non sbaglio, porta il colore
della funzione urbana». Come dire: ci avevo già pensato io,
a tutelare il Comune. Ma non solo: con questo accordo, si
arretra, passando a funzioni di tipo misto.
Antonella Granero
|
|