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Ed ora è terremoto anche nei Ds di Savona. L'incendio
appiccato da Mino Ronzitti, il presidente del consiglio
regionale fuoriuscito dalla Quercia per non abbracciare la
prospettiva del Partito democratico, ha propagato le sue
fiamme sino a Savona.
Ieri, Pino Vallerino, segretario di una delle sezioni più
forti del partito - il circolo Oltreletimbro di Savona città
- Remo Fornasari, membro della segreteria dello stesso
circolo, ed un uomo di lungo corso della sinistra savonese
come Giovanni Burzio, sino a tre mesi fa presidente della
III Circoscrizione (di cui è tuttora consigliere), hanno
scritto a Ronzitti un telegramma di «comprensione e forte
solidarietà». Non è ancora l'addio ai Ds, ma un preavviso di
scissione certamente sì. I tre, ad ogni buon conto,
sollecitano «un'ampia inziativa regionale» per discutere e
confrontare il merito politico che sta dietro alla scelta di
Ronzitti.
Sulla stessa strada si è messo l'intero "correntone"
savonese, che venerdì si è riunito nei locali della
Federazione in piazza Sisto. «Non lasciamo il partito, non
subito. Restiamo a combattere dentro ai Ds, per ora - ha
detto Franca Ferrando, assessore in Provincia e tra i
principali esponenti della sinistra interna con l'ex
senatore Giovanni Urbani - Ma non ci lasceremo logorare in
attesa di un congresso continuamente procrastinato, se
questa fosse l'intenzione». Franca Ferrando aggiunge: «La
posizione politica di Ronzitti è condivisibile nei contenuti
ed io, come altri, non ho alcuna intenzione di entrare nel
Partito democratico. In questa prospettiva diventerebbe
indispensabile lavorare per costruire una nuova aggregazione
a sinistra. Sino a che ci sono margini, però, la battaglia
si fa dentro al partito. E vediamo cosa accade». Quel che
della posizione di Ronzitti non condivide, la Ferrando, sono
i tempi: «Credo dettati dai problemi genovesi. Io non credo
si debba uscire dal partito alla spicciolata e
individualmente».
Alla riunione dell'altra sera, in ogni modo, hanno
partecipato una trentina di iscritti, molti dei quali
rappresentanto volti di primo piano del partito e delle
amministrazioni locali: il vicesindaco di carcare Mattia
Rossi, l'assessore savonese Lucia Bacciu, l'ex candidata
alle Politiche e e dirigente della Provincia Anna Antolini,
la dirigente Cgil Anna Traverso, l'assessore quilianese
Walter Sparso, Danilo Pollero, del collegio regionale dei
garanti del partito.
Il segretario Giovanni Lunardon fa mostra di calma olimpica.
«La vicenda di Ronzitti a che a fare, secondo me, più con i
problemi elettorali genovesi che non con il Partito
democratico - dice - In ogni caso, noi andiamo avanti sulla
strada tracciata da Fassino alla Festa dell'Unità di Pesaro.
Sta per aprirsi una stagione di forte discussione e
confronto dentro e fuori del partito». Il 2 ottobre Lunardon
parteciperà ad una direzione regionale. Subito dopo,
convocherà la direzione provinciale: «In quella sede
formulerò alcune proposte. Sicuramente porrò come primo tema
i gruppi unitari nei vari enti locali». Grandi fughe? «Non
le temo. Non ho elementi per pensare a fuoriuscite di massa
immediate».
Antonella Granero
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