Possibile che non ci sia qualcuno, che abbia il coraggio di dichiarare che le diatribe tra religiosi sono al di fuori della sfera politica?
IL BUIO Samantha Giribone versione stampabile |
La settimana che si è appena conclusa mi ha creato una serie di inquietanti interrogativi su dove stia realmente andando la nostra società.
Da un lato le frasi del Papa sull’Islam che, sollevando un esagerato polverone, hanno coperto le accuse, ben più pericolose, fatte dal Pontefice alla nostra società.
Dall’altro le minacce continue che giungono dai minareti, davanti alle quali tutti i capi di stato continuano a chinare vergognosamente il capo.
Siamo proprio sicuri che il tanto paventato “scontro di civiltà” sia solo una copertura per interessi economici? E, pur ammettendolo, non è ugualmente preoccupante per la società che i “braccianti” di tale “guerra” siano mossi da motivi religiosi o ideologici?
Per giustificare (o attaccare) la sottomissione della società araba nei confronti della religione islamica si ripete in continuazione la solita frase: “Non hanno vissuto le trasformazioni attuate dall’Illuminismo”; ma noi, la nostra epoque de lumiére, quando l’abbiamo dimenticata?
La “libertà di culto” è ben diversa dalla “obbligatorietà di culto”.
Dopo la lezione di Ratisbona, si è acceso nel nostro Paese un serrato, e del tutto ingiustificato, dibattito politico.
Si sono formati i soliti due schieramenti:
pro-Ratzinger (da leggere: pro-Cristianesimo, pro-Occidente, pro-America, pro-Bush, pro-Guerra in Iraq, pro-Israele, ecc.) ; pro-Islam (da leggere: anti-America, anti-Bush, anti-Israele, ecc.).
Italian Style: o sei di qua o sei di là. E se taci, vieni strumentalizzato ed attaccato dagli uni e dagli altri.
Ma la voce dei Laici, in tutto questo, dov’è finita?
Possibile che non ci sia qualcuno, che abbia il coraggio di dichiarare che le diatribe tra religiosi sono al di fuori della sfera politica?
Non pretendo di trovare nel nostro Parlamento un novello Voltaire, ma è così difficile capire che se non si cerca di mantenere la religione su una sfera semplicemente teologica, si gioca il gioco del Terrore?
Il progresso della società civile deve liberarsi dal giogo della religione.
Bisogna progredire sul versante dei diritti umani e delle libertà individuali: aborto, eutanasia, unioni di fatto, emancipazione femminile.
La voce dei Laici, dei giovani, deve prevalere sulle altre. Bisogna affrontare questi temi, per non cadere nella vicinissima trappola di un fanatismo cattolico difensivo.
Nei suoi “Scritti Corsari”, Pier Paolo Pasolini afferma che: “Si è parlato tanto dal ’68 al ’70, tanto, che per un pezzo se ne potrà fare a meno”.
Forse è il momento di ricominciare.
L’unica frase sensata (sicuramente casuale) che ho udito in tutto il marasma di dichiarazioni, è stata la più criticata e subito corretta: “Non lo so, ci penseranno le sue guardie”.
Il nostro Premier ha avuto un’illuminazione, finalmente? Macchè, era una battuta!
D’altronde come si può aspettare di uscire dalle tenebre, con l’aiuto di chi dichiara di voler togliere l’embargo d’armi a un Paese, così civile, come la Cina?