Svolta storica nella vicenda delle Funivie e in quella,
collegata, della copertura dei parchi carbone in Valbormida.
Superate le ultime difficoltà, gli imprenditori Antonio
Barone e Paolo Campostano hanno pronta la società che si
candiderà a gestire il cavo funiviario godendo di contributi
governativi per 15 anni e, in cambio, coprirà i parchi
carbone dell'entroterra savonese con un investimento
calcolato in 30 milioni di euro.
I sindacati sono stati convocati per il 28 settembre, tra
nove giorni esatti, all'Autorità Portuale. All'ordine del
giorno, comunicazioni sulla composizione della nuova
compagine societaria e sul progetto - finalmente scritto
nero su bianco - di copertura dei parchi carbone già
approntato. A confermare la notizia, una lettera della Port
Authority che, ieri, ha raggiunto le segreterie provinciali
di Cgil-Cisl-Uil, anche se gli imprenditori interessati
preferiscono mantenere il riserbo, mentre il presidente
della Port Authority Rino Canavese è da ieri in viaggio di
lavoro a Shanghai.
«Sì, abbiamo ricevuto una lettera di convocazione - conferma
Francesco Rossello, segretario generale della Camera del
lavoro savonese - nella quale ci si comunica, per ora, che
Barone e Campostano sono in condizione di costituire la
società e che è stato redatto un progetto di copertura dei
parchi carbone».
Il 28 luglio scorso, i sindacati erano scesi in
pellegrinaggio a Roma per conoscere i destini dell'accordo
di programma per la Valbormida e per Ferrania, che dedica un
capitolo proprio alle Funivie. Ai sindacati preme la
copertura dei parchi carbone, ma il governo, nella canicola
estiva, aveva fatto presente che l'operazione era in forte
dubbio se, nel frattempo, non si sbloccava anche la
procedura di gara per l'assegnazione del "cavo". Ovvero, se
non nasceva un soggetto societario intenzionato a proporsi
per l'intera operazione.
Ora la situazione si è sbloccata ed in Autorità Portuale si
respira in proposito una certa euforia. Rossello si limita
ad osservare: «Questo è un primo importantissimo passo
avanti. Torneremo a Roma per capire se sono maturi i tempi
del bando di gara». Secondo le previsioni di qualche mese
fa, nella società Terminal Alti Fondali il Campostano Group,
che ha la concessione marittima e gli impianti, terrà la
maggioranza del 51%, con Barone al 49%. La società che avrà
invece il cavo funiviario e il deposito a San Giuseppe sarà
controllata alla pari dai due imprenditori con il 47%
ciascuno e l'Autorità Portuale (presidente di garanzia) al
6%, mentre Italiana Coke avrà la gestione dei parchi
carbone.
Antonella Granero
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