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Alla stazione ferroviaria di Savona non
funziona più nulla, dalle obliteratrici ai servizi igienici.
Esplode la protesta di pendolari e turisti anche per i
tabelloni sbagliati. La Rfi: disagi momentanei per i lavori
in corso «Per le biglietterie stiamo cambiando il
software dei bancomat e, quindi, per il momento ci sono
limitazioni per chi intenda pagare con mezzi elettronici. E
il fatto che sia stato rimosso l'impianto automatico proprio
davanti agli sportelli, certamente non aiuta a semplificare
le cose per i viaggiatori». La società delle ferrovie Rfi
non nega i problemi attualmente vissuti da chi frequenta la
stazione di Savona Mongrifone, e attraverso il proprio
ufficio stampa promette di intervenire rapidamente per far
riparare le obliteratrici fuori uso finite nel mirino di chi
si accinge a far convalidare il proprio biglietto. «A questo
siamo in grado di provvedere a breve», assicurano. Più
controversa risulta invece la questione concernente i
servizi igienici di stazione. «E' già accaduto che qualche
viaggiatore lamentasse che quelli all'inizio del tunnel
verso i binari fossero chiusi, nel senso di definitivamente
inaccessibili e che, quindi si fosse costretti ad utilizzare
quelli al primo binario. Questo non è vero nel modo più
assoluto: i gabinetti funzionano ma rimangono chiusi in
determinate ore del giorno per consentire all'impresa
incaricata di effettuare le opportune pulizie». E per quanto
riguarda i cartelli indicatori e il servizio di
facchinaggio? «Nel primo caso deve essere la società"Centostazioni"
a provvedere. I lavori in corso sono stati commissionati da
questa società che deve quindi curare tutte le questioni
collaterali. Nel complesso si tratta comunque di disagi
momentanei destinati ad essere superati dopo i lavori in
corso. Per quanto attiene, invece, la mancanza di
portabagagli in stazione, si tratta di una conseguenza della
liberalizzazione. Bisognava limitare le attività in perdita,
far quadrare i conti e fare delle economie. Così siamo
arrivati a tagliare di netto ogni attività in perdita,
com'era quella del facchinaggio. Non ne abbiamo potuto fare
a meno. Ma non solo a Savona: a Genova, dove il servizio
portabagagli ha resistito, spesso i viaggiatori si lamentano
che gli addetti sono pochi e non rispondono alle chiamate»:
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