Stazione mongrifone in disarmo scoppia la protesta dei viaggiatori
le ferrovie
IL SECOLO XIX
 
Alla stazione ferroviaria di Savona non funziona più nulla, dalle obliteratrici ai servizi igienici. Esplode la protesta di pendolari e turisti anche per i tabelloni sbagliati. La Rfi: disagi momentanei per i lavori in corso «Per le biglietterie stiamo cambiando il software dei bancomat e, quindi, per il momento ci sono limitazioni per chi intenda pagare con mezzi elettronici. E il fatto che sia stato rimosso l'impianto automatico proprio davanti agli sportelli, certamente non aiuta a semplificare le cose per i viaggiatori». La società delle ferrovie Rfi non nega i problemi attualmente vissuti da chi frequenta la stazione di Savona Mongrifone, e attraverso il proprio ufficio stampa promette di intervenire rapidamente per far riparare le obliteratrici fuori uso finite nel mirino di chi si accinge a far convalidare il proprio biglietto. «A questo siamo in grado di provvedere a breve», assicurano. Più controversa risulta invece la questione concernente i servizi igienici di stazione. «E' già accaduto che qualche viaggiatore lamentasse che quelli all'inizio del tunnel verso i binari fossero chiusi, nel senso di definitivamente inaccessibili e che, quindi si fosse costretti ad utilizzare quelli al primo binario. Questo non è vero nel modo più assoluto: i gabinetti funzionano ma rimangono chiusi in determinate ore del giorno per consentire all'impresa incaricata di effettuare le opportune pulizie». E per quanto riguarda i cartelli indicatori e il servizio di facchinaggio? «Nel primo caso deve essere la società"Centostazioni" a provvedere. I lavori in corso sono stati commissionati da questa società che deve quindi curare tutte le questioni collaterali. Nel complesso si tratta comunque di disagi momentanei destinati ad essere superati dopo i lavori in corso. Per quanto attiene, invece, la mancanza di portabagagli in stazione, si tratta di una conseguenza della liberalizzazione. Bisognava limitare le attività in perdita, far quadrare i conti e fare delle economie. Così siamo arrivati a tagliare di netto ogni attività in perdita, com'era quella del facchinaggio. Non ne abbiamo potuto fare a meno. Ma non solo a Savona: a Genova, dove il servizio portabagagli ha resistito, spesso i viaggiatori si lamentano che gli addetti sono pochi e non rispondono alle chiamate»: