08 Settembre 2006 LA STAMPA

PUBBLICATO IL BANDO PER TRASFORMARE L’ENTE IN UNA SOCIETA’ A CAPITALE MISTO IN CUI LA PARTE PUBBLICA AVRA’ COMUNQUE UNA POSIZIONE DI MAGGIORANZA
Rivoluzione alle Opere Sociali: diventano SpA
La nuova società
dovrà gestire Rsa
residenze protette
immobili e servizi
L’ex Ipab, autentica istituzione savonese, cerca un socio privato per gestire i servizi
 

[FIRMA]Paride Pasquino
SAVONA
Le Opere sociali diventano una Società per azioni a capitale misto. Lo storico ente assistenziale savonese che gestice un patrimonio immobiliare sterminato e che garantisce servizi alla persona che vanno dalle comunità alloggio alle residenze protette, alle Rsa per anziani cercano un partner. Il bando è stato pubblicato proprio in questi giorni e sul sito web dell’ex Ipab di via Paleocapa è già disponibili la bozza di statuto, l’accordo parasociale, il capitolato speciale di gara e la bozza del contratto relativo all’affidamento dei servizi assistenziali.
Tutto quanto servirà, insomma, alla costituzione di una società a capitale misto che, per le Opere Sociali di Nostra Signora della Misericordia - di cui è presidente Donatella Ramello - , rappresenta una vera e propria rivoluzione statutaria e di gestione. Alla nuova Spa verrà affidata la gestione delle strutture socio assistenziali attualmente in funzione e di quelle che diverranno operative nell’immediato futuro. Al momento iniziale dell’attività, la società gestirà quattro residenze per anziani: una comunità alloggio protetta per anziani autorizzata dal Comune di Savona con capacità 10 posti, una residenza sociale per anziani autosufficienti non convenzionata, con capacità di 31 posti, e ancora una residenza sanitaria assistenziale con funzione di mantenimento per anziani autorizzata per 44 posti e convenzionata per 40 posti e una residenza protetta convenzionata per 25 posti. La nuova Spa sarà chiamata a gestire le residenze di Villa Pizzardi e Monticello, con aumento da 110 a 174 posti, attualmente non ancora realizzate.
La ricerca del socio di minoranza per le Opere Sociali è iniziata a tutti gli effetti con la pubblicazione del bando e si tratterà di una procedura concorsuale ristretta. Oltre a valutare l’offerta, le Opere sociali sottoporranno i concorrenti a una serie di criteri di aggiudicazione: qualità del servizio, proposta gestionale, piano di fattibilità economica, maggiore impegno finanziario, collegamento con il territorio.
Come detto si tratterà di acquisire un partner di minoranza. La durata della nuova società è fissata in 20 anni. Il capitale sociale è stato stabilito in 490 mila euro diviso in 4.900 azioni da nominali 100 euro ciascuna. Il capitale sociale dovrà essere, in misura almeno pari al 51% dello stesso, rappresentato da azioni ordinarie, di proprietà dell’ente promotore, quindi delle Opere sociali o di altri enti pubblici. Il capitale pubblico, per statuto, dovrà sempre essere prevalente. Al momento della costituzione della nuova società, le Opere sociali deterranno il 68% del capitale, con conseguente obbligo del socio privato di conferire il 32%.
Questi i dettagli tecnici dell’operazione destinata a segnare un nuovo capitolo nella storia centenaria delle Opere Sociali. «Dopo la trasformazione delle Ipab avvenuta nel 2000 - spiegano alle Opere Sociali - siamo pronti a completare dare effettiva attuazione alla riforma e di migliorare la propria capacità di servizio nei confronti della collettività di riferimento, intende perciò tornare a gestire direttamente le proprie strutture di accoglienza, ma in una forma nuova che coniughi la funzione di indirizzo e controllo con l’efficienza, il know how e la professionalità del privato».La presidente Donatella Ramello