08 Settembre 2006
LA STAMPA la parola ai
lettori
Critiche del Wwf al Puc di Finale: sì al parco |
In
riferimento alle varianti al PTCP si esprime la non condivisibilità
di quanto contenuto nello stesso in relazione alla vocazione
naturale del territorio La corretta gestione dello stesso da parte
dei residenti appare spesso posta in secondo piano di fronte ad
esigenze meramente economiche o ispirate da interessi non diffusi.
La prospettiva della trasformazione del territorio socialmente
sostenibile ed ecologicamente corretta a lungo periodo viene a volte
sacrificata a vantaggio di soluzioni di breve respiro e non
lungimiranti. Il territorio ddi Finale costituisce, nel suo
complesso, un patrimonio unico nell'ambito ligure, per
caratteristiche orografiche e geologiche, naturalistiche,
antropiche. Ben consapevoli di questi valori ambientali, il WWF è
impegnato da decenni per la costituzione del Parco del Finale. Nel PTCP viene chiaramente indicata, quale azione proposta per l'Ambito 41, la costituzione di un Parco organizzato. E' necessario che le previsioni di Parco vengano inserite nel PUC. Le volumetrie residenziali previste nell'attuale PUC sono eccessive in un territorio di alto valore ambientale e con equilibrio delicato. La previsione edificatoria (nelle frazioni e nelle aree Ghigliazza- Piaggio) cui va aggiunta l'ulteriore edificazione approssimativamente della stessa entità, possibile in alcuni ambiti agricoli, pare destinata (soprattutto considerando la piccola superfice degli alloggi) al soddisfacimento della richiesta di seconde case, mentre non viene risolto il problema della prima casa. Per quanto previsto dal progetto del PUC negli Ambiti agricoli si ritiene necessario osservare che ove dovrebbero essere consentite solo edificazioni per la conduzione effettiva dei fondi agricoli, è previsto al contrario l'incremento e la realizzazione di nuove unità residenziali improntate allo sviluppo dell'attività agrituristica e con possibili integrazioni di nuovi insediamenti di tipo turistico ricettivo. Si propone la cancellazione della previsione di ampliamento delle volumetrie esistenti in molte aree limitando il sufficiente a consentire l'adeguamento igienico e sanitario delle abitazioni. La realizzazione di unità abitative volte alla costituzione di insediamento avente funzione di «presidio ambientale» non è accettabile in quanto non ha mai costituito reale ostacolo agli incendi e non ha garantito la pulizia dei boschi, ma ha consentito la edificazione a fini meramente abitativi. La proposta del «presidio ambientale» è una falsa teoria unicamente capace di favorire una diffusa speculazione edilizia. MARCO PIOMBO, responsabile provinciale del WWF Risponde Ivo Pastorino: «L’intervento del Wwf pone ancora una volta in risalto la questione Finale Ligure. Una città che sarà interessata, nei prossimi anni, dalla più grande operazione edilizia dell’intera Liguria. Sugli argomenti toccati (parco, Piaggio, Ghigliazza e zone agricole), attendiamo la risposta dell’Amministrazione comunale» |