Alla maggioranza non tornano i conti
in vista del voto  IL SECOLO XIX
 
Nelle segrete stanze diessine qualcuno ha tirato giù due conti e scoperto che al momento i voti sicuri in consiglio comunale a favore della torre-faro non sono più di diciotto. Otto in meno rispetto al peso della maggioranza. Potrebbero bastare solo in caso di astensioni o defezioni in aula, il giorno in cui si voterà il porto turistico. Due, allora, le strade: confidare nel "soccorso azzurro", ossia nel voto favorevole della CdL; oppure aumentare il pressing sui consiglieri riottosi, magari mettendo sul piatto prebende e poltrone in qualche ente di sottogoverno.Ma dove si annidano i "cecchini" della maggioranza? I diessini ne hanno individuato un paio nel proprio gruppo, uno della Margherita e temono soprattutto l'atteggiamento di Rifondazione comunista (tre consiglieri), Comunisti italiani (uno) e della lista civica di Pittaluga (uno). Questa, la situazione di fatto, dal punto di vista numerico. Poi ci sono le implicazioni politiche legate alla vicenda Fuksas. E in questo caso il voto rischia di essere destabilizzante per la maggioranza. Perché se anche il centrosinistra avesse la forza di mettere insieme i voti utili all'approvazione della pratica, quale credibilità avrebbe una coalizione che si frantuma di fronte al primo vero ostacolo che trova sul suo cammino?