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Nelle segrete stanze diessine qualcuno ha tirato giù due
conti e scoperto che al momento i voti sicuri in consiglio
comunale a favore della torre-faro non sono più di diciotto.
Otto in meno rispetto al peso della maggioranza. Potrebbero
bastare solo in caso di astensioni o defezioni in aula, il
giorno in cui si voterà il porto turistico. Due, allora, le
strade: confidare nel "soccorso azzurro", ossia nel voto
favorevole della CdL; oppure aumentare il pressing sui
consiglieri riottosi, magari mettendo sul piatto prebende e
poltrone in qualche ente di sottogoverno.Ma dove si annidano
i "cecchini" della maggioranza? I diessini ne hanno
individuato un paio nel proprio gruppo, uno della Margherita
e temono soprattutto l'atteggiamento di Rifondazione
comunista (tre consiglieri), Comunisti italiani (uno) e
della lista civica di Pittaluga (uno). Questa, la situazione
di fatto, dal punto di vista numerico. Poi ci sono le
implicazioni politiche legate alla vicenda Fuksas. E in
questo caso il voto rischia di essere destabilizzante per la
maggioranza. Perché se anche il centrosinistra avesse la
forza di mettere insieme i voti utili all'approvazione della
pratica, quale credibilità avrebbe una coalizione che si
frantuma di fronte al primo vero ostacolo che trova sul suo
cammino?
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