08 Settembre 2006 LA STAMPA

LA MISSIONE DELLA LIGURIA GUIDATA DA BURLANDO PER SOTTOSCRIVERE ACCORDI E SVILUPPARE IL SISTEMA PORTUALE

In Cina con il marchio Costa

Dalle crociere ai viaggi per cinesi che vogliono scoprire la Riviera
 
[FIRMA]Miriana Rebaudo
GENOVA
Costituire un gruppo di lavoro che comprenda rappresentanti dello shipping ligure e cinese per cercare di trasferire un maggior numero di navi provenenti dall'Estremo Oriente ai porti della nostra regione; un volo charter da Shangai per Genova per croceristi cinesi alla scoperta del Mediterraneo; una collaborazione tra i nostri cantieri di riparazione e gli armatori cinesi e, infine, un invito alle banche estere di esaminare investimenti sul progetto water front di Renzo Piano. Mentre la missione della Regione Liguria in Cina si avvia alla conclusione (oggi sono previsti gli ultimi incontri, tra cui quello tra il presidente Burlando ed il sindaco di Shangai particolarmente seguito dalla stampa locale), stanno prendendo corpo le possibili intese ta le due realtà.
Quella di ieri è stata la giornata che ha visto il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giovanni Novi, proporre alcune ipotesi di lavoro agli operatori. Proposte che non riguardano solo il capoluogo: la Liguria, infatti, a Shangai ha offerto l'intero sistema portuale (Genova, Savona e La Spezia) e non le singole entità. Così come il presidente Claudio Burlando ha incentrato il suo incontro di ieri non solo sulla portualità nazionale, ma anche sui collegamenti ferroviari e stradali. «Porto, ma anche retroporto, e, in una parola, l'accesso all'intero sistema», commenta da Savona Rino Canavese, presidente dell'Autorità Portuale, che in Cina andrà (con il collega di Spezia, Cirillo Orlandi) lunedì 18 settembre per la fiera della logistica e dello shipping. Qualcosa, in effetti, si è smosso: Cosco, uno dei colossi dello shipping genovese, ha promesso di aumentare i volumi di traffico su porti liguri (si parla di un incremento che potrebbe raggiungere il 20%) ed anche il vice ministro dei Trasporti di Pechino, Huang Xianyao, si è detto favorevole. Questo malgrado sulla rotta Cina-Liguria si sia messa un po' di traverso Atene, con il Pireo.
«Noi andiamo per gettare le basi per interessanti scambi futuri», aveva detto Burlando presentando il viaggio. I resoconti che, quotidianamente, arrivano in Italia sembrano confermare le intenzioni.
C'è chi, però, tornerà in Liguria con qualcosa di già definito in saccoccia: è l'Amiu (la municipalizzata di Genova) che ha raggiunto due accordi, uno con la municipalità di Pechino e l'altro con la città di Shangai, sulla gestione dei rifiuti. «Con Shangai stipuliamo l'intesa attraverso l'istituto di scienza e tecnologia che ha venti società operative e 20 mila dipendenti, per la fornitura di materiale e lo scambio di tecnologie», ha spiegato il presidente Paolo Momigliano. Quanto a Pechino, il rapporto, almeno inizialmente, avrà i caratteri della consulenza.
Sistema portuale, ambiente ma non solo: si parla pure di turismo. Per questo sono in Cina anche i presidenti delle Camere di Commercio di Genova, Paolo Odone, e di Savona, Giancarlo Grasso. Se nella logistica e nel traffico marittimo il discorso partiva già da basi piuttosto solide, in questo campo siamo invece se non agli inizi di una possibile collaborazione (i semi erano stati gettati ai tempi della missione di Ciampi a Pechino) comunque ancora ai primi passi, benché la Liguria possa contare sul grosso traino di Costa Crociere, la prima compagnia straniera che, in loco, organizza viaggi per cinesi. Tra i progetti avanzati e che potrebbero giungere presto ad un risultato positivo sono soprattutto due quelli che si evidenziano: un investimento nel settore turistico ed alberghiero in Liguria da parte della stessa Cosco, intenzionata a costruire alberghi destinati alla clientela cinese e l'apertura a croceristi provenienti dall'Asia. Un mercato, quest'ultimo, che potrebbe ricevere il primo via già nella prossima primavera, quando una delegazione cinese giungerà nella nostra regione.
Tutti contenti, dunque? Non proprio, per l'opposizione infatti, «per seminare non c'era bisogno di così tanto codazzo». Secondo Luigi Morgillo, capogruppo di Forza Italia in Regione, il solo «presidente sarebbe stato sufficiente».