TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni

 Le pensioni ed il risanamento

Analisi semiseria

Chiunque si prenda la briga di leggere in questi giorni gli articoli di stampa sulla situazione politica italiana, rimarrà sopraffatto dal numero di interventi autorevoli in favore di una azione di governo forte sulle pensioni, sul pubblico impiego, sulla scuola e la sanità.

Il primo nodo, soprattutto, a parte un editoriale[1] recente sul Corriere della Sera sul licenziamento degli statali invocato in polemica con i sindacati, tiene banco oramai da parecchi giorni.

La scelta di un Paese come il nostro, non certamente virtuoso dal punto di vista della gestione delle finanze pubbliche, in ordine alle condizioni minime necessarie per poter andare in pensione, pone problemi di non poco conto, sui quali però si fa fatica a capire e a giudicare quindi l’operato dei nostri eletti (o come direbbe Grillo, dipendenti).

Offrirò perciò alcuni elementi che, presi qua e là, seriamente e non, aiutano però a completare un quadro sin qui molto frammentato, magari anche con un sorriso.

Pensateci, voi politici, visto che oggi i mariti si occupano dei figli molto più che in passato: le donne devono lavorare più a lungo degli uomini, anche perché così non si lasciano andare alla tentazione di trasformarsi prima del dovuto in nonne esteticamente trascurate, trasandate. Il doversi recare al lavoro resta per esse una benedizione per la loro longevità, il loro look. Con apprezzabili ricadute positive per i consumi interni.

Sì, perciò, sotto i quindici dipendenti si fa la colletta…come con l’articolo 18! 

Alla prossima settimana

Giulio magno


[1] Editoriale che mostra come l’autore non conosca compiutamente la realtà lavorativa dei dipendenti ministeriali