03 Agosto 2006 LA STAMPA

IERI MATTINA SOPRALLUOGO DEL SINDACO BERRUTI E DEL CITY MANAGER FERRO CON IL PROGETTISTA GABBARIA E L’ESPERTO MASSUCCO
Nuovi ingressi per il Priamar
Ascensori e scale mobili dal Prolungamento e dal Crescent
 

SAVONA
«I savonesi ci hanno messo quasi 500 anni per accettare la fortezza. Siamo in una fase di trasformazione urbanistica e voglio sfruttare questa risorsa, renderla fruibile, più vicina alla città e alla Darsena». Il sindaco Federico Berruti ci crede. Entro la fine del 2007 il Comune vuole mettere in cantiere i lavori per creare tre nuovi accessi al Priamar, due di questi con ascensori e scale mobili e uno che in pratica gira attorno alla fortezza sul lato mare, la abbraccia sotto la passeggiata Trento e Trieste e idealmente la collegherà al porto antico. Il costo stimato è vicino ai 3 milioni.
Il Priamar solo in queste settimane si sta liberando dalla morsa dell’Ilva e il Comune vuole sfruttare lo sviluppo del Crescent, la nuova viabilità, i parcheggi, per utilizzare di più e meglio la fortezza. Ieri mattina il sindaco Federico Berruti e il direttore generale del Comune Nanni Ferro hanno fatto un sopralluogo nel cuore del Priamar, accompagnati dal’architetto Pasquale Gabbaria Mistrangelo, progettista che dal 1979 lavora alla ristrutturazione del complesso monumentale e da Rinaldo Massucco della Società Savonese di Storia che come pochi conosce la fortezza e i suoi segreti.
Da alcuni mesi il progettista e l’esperto stanno lavorando alla possibilità di individuare nuovi accessi alla fortezza, esplorando locali, gallerie e cunicoli già esistenti. La visita di ieri è servita a vedere da vicino in che modo le planimetrie possono diventare realtà. Quali possono essere i costi e i tempi per la realizzazione.
La prima parte del sopralluogo si è svolta all’interno del bastione di Santa Catrina, la «punta» della fortezza che si spinge verso viale Alighieri e corso Italia. Dall’alto della fortezza cinque rampe di scale seicentesce portano a quella che è chiamata la «falsabraga» di S. Caterina, uno spazio a forma di «elle». Negli Anni 90 c’era un progetto (fondi Cee) per utilizzare questo spazio (anticamente deposito militare) per realizzare un centro congressi. L’idea del Comune è quella di trasformarlo nella nuova porta di accesso alla fortezza sfruttando un tunnel già esistente che sbuca proprio nel parcheggio a ridosso di viale Alighieri. «E’ situato proprio di fronte a corso Italia, sarebbe un punto di accesso privilegiato», ha detto il city manager Ferro.
Dai locali interni, che conservano splendide volte ma sono al buio e mostrano i segni di qualche incursione notturna (bottiglie rotte e sinistri pentacoli con allusioni sataniche) tre rampe di scale mobili o due ascensori potrebbero raggiungere la parte alta della fortezza aprendosi un varco nel terrapieno. «Le scale mobili sono un’idea emersa già negli Anni 90 - dice l’architetto Gabbaria - e rappresentano il modo migliore per accedere alla fortezza».
I pogettisti hanno lavorato anche su un’altra via d’ingresso che si affaccia sui giardini del Prolungamento. dDal Prolungamento a mare, a quota 6,50 metri, si può creare un sistema interno di scale mobili per salire al baluardo San Paolo a quota 24,70. questo intervento si collocherebbe nell'area degli oratori della città antica preesistenti alla fortezza creando, analogamente a quanto realizzato alla rocca Paolina di Perugia, un percorso di visita storico molto suggestivo», sostengono i progettisti.
«Invece sul lato opposto della fortezza che si affaccia sul cantiere del nuovo Crescent, c’è una galleria interrata ai tempi dell’Ilva che potrebbe essere riaperta e collegarsi direttamente ai parcheggi interrati del nuovo insediamento». Un altra soluzione suggestiva per unire futuro e passato di Savona.