02 Agosto 2006 LA STAMPA

BUFERA SULLA QUINTA CIRCOSCRIZIONE: ORA PARLA PESCE, CACCIATO DA FORZA ITALIA
«Non sono un traditore»

SAVONA
«Non sono un traditore, non ho tradito i miei elettori». Carlo Pesce è stato a un voto dalla presidenza della Quinta Circoscrizione. Ora è stato espulso da Forza Italia con l’accusa di aver abbandonato il partito per accordarsi con i Ds (Castellano avrebbe fatto il vicepresidente) e fare un ribaltone per togliere la presidenza ad Antonella Frugoni.
Un’operazione fallita quando il consigliere di opposizione Pistone (Sdi) ha offerto alla Frugoni il voto decisivo per rimanere in sella. Non si sa fino a quando la stampella dello Sdi reggerà perché, numeri alla mano, la presidente ha dalla propria parte 7 consiglieri e 8 all’opposizione. Ieri Carlo Pesce è intervenuto per la prima volta nella vicenda: «Finora non ho mai detto nulla ma non accetto di essere trattato come un traditore. Il mio atteggiamento è sempre stato fedele alle 115 persone che mi hanno votato. Sapevano fin da subito che io non avrei mai accettato di votare Antonella Frugoni per la conferma della presidenza. Lo sapevano anche i vertici di Forza Italia. Dopo il fallito colpo di mano, Pesce (che comunque aveva già dichiarato di uscire da Forza Italia e di formare un gruppo misto) è stato espulso dagli Azzurri con un provvedimento di urgenza. «Nessuno si è degnato di comunicarmelo - dice - e comunque sono ben contento di essere fuori dal partito nel quale non c’è alcun dialogo né dibattito. Il nome della Frugoni è stato imposto senza possibilità di discussione». Va detto che Antonella Frugoni aveva ottenuto più preferenze di tutti (479), più di Pesce che alla fine nel computo dei voti era stato superato anche dalla consigliera di Forza Italia, Barbara Cipollina. «Ma il punto non è questo - tuona Pesce - ma che gli elettori di centrodestra che mi hanno votato sono contrari alla Frugoni presidente. Forza Italia non si rende conto che continua a perdere i pezzi. C’è un fuggi-fuggi generale». Resta da capire come potrà funzionare la Quinta Circoscrizione in mezzo a questo polverone. Tre gli scenari che si affacciano: il primo con Antonella Frugoni capace di governare in modo istituzionale, mettendo al voto ogni pratica a cominciare dalle commissioni, prescindendo dai partiti, il secondo con la richiesta di sfiducia costruttiva da parte della minoranza e l’elezione di un nuovo presidente, terzo nuove elezioni, se verrà dimostrata l’impossibilità della Circoscrizione di funzionare. \