05 Agosto 2006
LA STAMPA
PARLA L’ASSESSORE REGIONALE
ALL’URBANISTICA CARLO RUGGERI ANTICIPA LE NUOVE LINEE DELLA GIUNTA
BURLANDO SU TEMI DI GRANDE RILIEVO Norme severe per scali
turistici e alberghi |
[FIRMA]Alessandra Pieracci GENOVA «Abbiamo gestito e stiamo gestendo la questione dei porticcioli turistici con grande attenzione e severità. Dobbiamo tener conto che c’è una grande richiesta di attracchi, con liste di attesa nutritissime sia a Ponente che a Levante, e che molti Comuni vedono nei nuovi approdi un elemento di aiuto all’economia locale, con creazione di posti di lavoro e indotto, si pensi alla cantieristica e alle riparazioni, anche in considerazione del fatto che alcune zone sono interessate da una riconversione economica importante, vedi ad esempio Cogoleto e Arenzano dopo la chiusura della Stoppani». L’assessore regionale alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica Carlo Ruggeri fa il punto sulla situazione e spiega il rigore con cui sono stati frenati e ridotti progetti precedenti più invasivi. «In quest’ultimo anno - dice Ruggeri - abbiamo portato a conclusione due casi, Ospedaletti e Imperia. Devo dire che le conferenze deliberanti preliminari di ammissibilità sono una del 2000 e l’altra del 2003 e quindi si tratta di interventi di cui si parla da otto o dieci anni. E a Ospedaletti e Imperia, come in altri casi che si stanno presentando, siamo intervenuti sempre imponendo ridimensionamenti di specchi acquei e volumetrie a terra o domandando ricadute di interesse pubblico, come ripascimento spiagge o creazione di verde». «Oggi si apre fase nuova - prosegue Ruggeri - L’esempio è costituito da Albenga, Noli-Spotorno e Sestri Levante. Albenga ha commissionato uno studio all’Università di Padova dove si dice che il porticciolo turistico è compatibile con la costa se di fronte all’abitato, nella zona in cui si dismetterà la stazione ferroviaria, salvaguardando però il tratto di Ponente di fronte alla Gallinara e il tratto di Levante anche perché là, eliminata la linea ferroviaria, c’è il rischio di un’espansione turistica che si divorerebbe l’economia agricola, preoccupazione che mi vede d’accordo». «Per Noli-Spotorno la procedura è avviata. Però, quando il progetto è stato sottoposto alla valutazione, si è scoperto che il porto insisteva su una colonia di Posidonia e allora abbiamo detto no. Abbiamo domandato alle amministrazioni locali se ci potessero essere alternative rispetto all’abbandono definitivo dell’ipotesi di uno scalo turistico. E si ragiona così su una collocazione a Ponente di Spotorno in un’area che sostanzialmente è una grande discarica: la fascia già compromessa potrebbe essere quindi riqualificata riportando l’acqua e ricostruendo il profilo della costa. Possiamo quindi realizzare un intervento che ambientalmente non compromette la zona importante, ma anzi la migliora e la riqualifica». Per quanto riguarda Sestri Levante, «si tratta di riordinare un mezzo porto esistente ma disordinato, mettendo in sicurezza gli attuali gavitelli grazie a un nuovo molo magari costruito come una scogliera». «Diciamo comunque no a un indotto di volumetrie destinate al commercio o agli insediamenti residenziali turistici», precisa l’assessore Ruggeri. «Ma non possiamo certamente rimandare indietro 5-600 richieste di approdi presentate ad Albenga e nei Comuni vicini, altrimenti chi ha la barca andrà da un’altra parte». Definito ormai il porto di Imperia, come quello di Ospedaletti al posto di una discarica, è in corso l’iter di Ventimiglia con prescrizioni importanti ed è aperta la questione di Albissola Margonara. «Per Albisola si tratta di un progetto di vecchissima data, che risale al piano regolatore portuale precedente. Era previsto - spiega l’assessore - perchè comunque in quella zona occorre un molo di sottoflutto per impedire l’insabbiamento. E il profilo del molo verrebbe a creare uno specchio acqueo in grado di diventare porto turistico, tra Albisola e Savona. Nei 7-8 anni passati dalla presentazione del progetto, i comuni di Albisola e Savona, con l’Autorità Portuale, hanno presentato precise osservazioni che riguardavano l’impatto ambientale soprattutto delle volumetrie a terra. In pratica, se costruzioni si dovevano fare, allora dovevano essere rigorosamente piccole e basse, poco visibili. La discussione su un progetto di maggior qualità è andata avanti all’infinito, fino a che i proponenti del progetto si sono rivolti a un grande architetto per fare una proposta. Massimiliano Fuksas ha esamitato, considerato, studiato. Alla fine è arrivato alla conclusione di non occupare il tratto di costa con nessuna volumetria, anzi, tra Albisola e Savona chi passa sull’Aurelia deve vedere il mare. Il tratto di costa può anzi essere utilizzato per collegare la vecchia Darsena di Savona con la passeggiata di Albissola mare - prosegue Ruggeri -. Una volumetria destinata al 50% ad albergo e il resto a residenze Fuksas la radica invece sul molo, facendola bellissima, evidente, di impatto, come un faro, una torre che, in base alle dimensioni delle moderne navi da crociera alte 70 metri, è adeguatamente imponente. La proposta quindi è quella di realizzare il faro di Savona. A questo punto la palla passa ai Comuni che dovranno dire la loro. Ci diranno se il progetto piace a no, ma si tratta comunque di una proposta architettonica che è frutto di motivazioni culturali ragionate e valide». Il «giro di vite» in materia di cementificazione e ristrutturazioni riguarda anche gli alberghi. «Noi vogliamo sostenere le strutture alberghiere - precisa l’assessore Ruggeri - come dimostrano le misure messe in campo, le agevolazioni per i mutui e le corsie preferenziali in materia di procedure urbanistiche e concessioni. Ma se si tratta di una trasformazione d’uso, da albergo ad appartamenti, allora dovrà trattarsi esclusivamente di prime case, quindi di edilizia convenzionata. Lo abbiamo già fatto a Vernazza con 12 alloggi per residenti». |