FOGLI MOBILI

La rubrica di Gloria Bardi

 

Minima immoralia

Di recente mi è capitato di sentir ripetere  da una persona che ha ricoperto una carica politica, a proposito di un'importante decisione presa in passato e attualmente rinnegata: "solo i cretini non cambiano idea".

La cosa possiamo ammetterla senza difficoltà, pur considerando che tale indice di non cretinismo non vale in assoluto ma va integrato con altri indicatori.

Quando però, come in quel caso, il riconoscimento di aver sbagliato avviene in politica, la cosa non può non avere alcune conseguenze, perché le scelte fatte nell'esercizio di una responsabilità pubblica devono implicare una pubblica garanzia.

Mi spiego: Ok, caro politico fallibile, puoi benissimo modificare la tua idea però, nel momento in cui riconosci lo sbaglio ti prendi una bella pausa di riflessione e il tempo per risistemarti i tracciati mentali e valoriali.

Anche perché un'idea non è una mela che hai raccolto nella cesta sbagliata e che puoi buttar via mantenendo inmmutata la cesta: ogni idea è profondamente collegata alle altre e pone spesso capo all'idea complessiva che tu hai della tua città, del tuo ruolo, delle gerarchie di valore.

Nel caso in questione si tratta di un PUC, di un'intera prospettiva di città.

Nessuno intende crocifiggere chi sbaglia, anche se lo sbaglio è stato frutto di sordità a chi negli anni aveva tentato di argomentare tesi diverse: lo sbaglio ha avuto un costo pubblico e ci mancherebbe che non avesse un costo personale.

Durante un convegno di bioetica ho sentito un rappresentante dei medici sostenere in pubblico, a proposito del divieto di ricerca sulle staminali (ho gli atti che lo attestano), che la medicina deve attenersi alle norme etiche della religione del paese in cui viene esercitata. Quello stesso medico, cambiata giubba  cambiato partito cambiata filosofia, l'ho visto pochi mesi dopo candidarsi come strenuo difensore della laicità.

Ma è possibile che certe persone ritengano di essere talmente indispensabili al bene del paese da pretendere che il paese se li prenda con "debiti formativi non saldati"?

Hai sbagliato e lo riconosci: nessuno ti manda in Inferno ma riconosci che sei un personaggio un po' a rischio e un po' di purgatorio come minimo ti spetta.

Ripeto il consiglio: stai lontano dalle poltrone per un po', considera gli errori fatti e pagati da altri, ricostruisciti il puzzle mentale e poi chiediti se puoi dare garanzie di saggezza in futuro. Può darsi di sì, ma la cosa ha bisogno di tempo.

Gloria Bardi

   www.gloriabardi.blogspot.com