ACCADDE A SAVONA NELL'
AGOSTO DEL …
1631
TERMINA LA CACCIA ALLE STREGHE
Le presunte streghe che dall’ inizio del Duecento, con il sorgere dell’ Inquisizione, avevano cominciato ad essere oggetto di accanita e legale persecuzione, ebbero da noi vita meno difficile rispetto ad altri luoghi liguri ( ad esempio Triora).
A Savona questo triste fenomeno fu molto limitato grazie al rifiuto che spesso le Autorità opponevano ad istituire processi contro di loro.
Nonostante ciò, anche a Savona si verificarono alcuni casi: nel 1460 furono bruciate vive alcune donne, legate ad un pilastro nel prato di San Tommaso in Valloria; nel 1466 furono bruciate 4 fattucchiere e nel 1555 una presunta strega di Segno venne assolta dall’ accusa di stregoneria e condannata solo per aver usato certi rimedi per le malattie.
IL 27 agosto del 1631 si svolge a Cairo un processo a 2 donne, Lucia e Maria Largherio, accusate di voler seminare la morte, per ordine del diavolo, a Cairo e in tutta Savona.
Dagli atti del processo si rileva che le donne confessarono la loro colpevolezza, ammettendo però che, alle porte della città furono fermate dal demonio stesso perché Savona, essendo devota alla Madonna, non si poteva contagiare.
Con questo processo si può dire che terminò a Savona la psicosi di massa della stregoneria
Tratto da STORIA DI SAVONA di Nello Cerisola ( editrice LIGURIA)