«L'Authority nell'ex questura? Un'operazione trasparente»

IL SECOLOXIX

«La decisione di trasferire l'Autorità portuale nell'ex questura è stata presa nella massima trasparenza e non certo "in cambio di favori e voti"».
E' secca la replica del Soprintendente ai beni architettonici, Giorgio Rossini, all'accusa di Franco Astengo ("A Sinistra per Savona") che giovedì, sul Secolo XIX, ha proposto di trasferire nell'ex questura la biblioteca di Monturbano e così evitare di «regalare una reggia» all'Autorità portuale «in cambio di voti e favori».
«Queste affermazioni non sono veritiere - ha scritto Rossini - si fanno allusioni sul fatto che il trasferimento dell'Autorithy nel palazzo Santa Chiara sarebbe un'operazione sterile e non trasparente. Non è così e sento il dovere di intervenire per rispetto della verità e del lavoro di chi mi ha preceduto. Il trasferimento nell'ex questura, di proprietà del demanio e attualmente in corso di restauro a cura della nostra Soprintendenza, è stato attuato con la regia di chi mi ha preceduto e senza alcun favore in cambio né tantomeno voti (che voti?). Dopo aver verificato diverse ipotesi, infatti, alla fine è stata accolta la proposta dell'Authority di trasferire la propria sede in una parte dell'edificio in cambio dell'impegno (sono forse questi i "favori"?) di completare i lavori a proprie spese. Non mi risulta invece che nessuna richiesta di trasferirvi la biblioteca sia mai stata avanzata dal Comune né al demanio né alla Soprintendenza. Ricordo ancora che in cambio di tale operazione, l'Authority ha finanziato un importante progetto savonese: il restauro della facciata del teatro Chiabrera».


22/07/2006