«Troppo caldo, ospedale invivibile»
La temperatura sale e aumentano i disagi in corsia. L' Asl: stiamo ultimando il potenziamento della cabina elettrica per risolvere il problema
Protestano i familiari dei degenti del San Paolo: le camere non sono climatizzate
IL SECOLOXIX
 
All'ospedale San Paolo si muore di caldo. E' ovviamente solo un modo di dire, che però fotografa la situazione nella quale si trovano a vivere ogni giorno non solo centinaia di pazienti ma anche il personale medico e infermieristico del nosocomio savonese. E la stessa canicola insopportabile si vive in tante altre strutture pubbliche: per esempio nella sede della Provincia di Savona (palazzo Nervi, in via IV Novembre), dove l'emergenza è tale che nel consiglio provinciale di oggi ben due interpellanze riguarderanno proprio la richiesta di installare un impianto di aria condizionata. «Perché senza si muore», dicono un po' tutti.
Al San Paolo l'emergenza è anche peggiore perché il caldo si somma ai problemi di chi è ricoverato. Una situazione di estremo disagio che ha portato negli ultimi giorni tanti parenti dei degenti a protestare con i responsabili dei vari reparti di degenza e in alcuni casi addirittura con la direzione sanitaria dell'ospedale.
«Sembra impossibile che nel 2006 esistano ancora ospedali dove nella maggior parte delle stanze non c'è l'aria condizionata. E' una vergogna», sostengono in coro un gruppo di parenti di persone ricoverate in Valloria.
Una protesta che appare del tutto giustificata. In Valloria, infatti, l'impianto di climatizzazione esiste solo nel padiglione "Astengo", che è stato ristrutturato di recente, e in alcuni reparti di terapia intensiva e semi-intensiva quali la rianimazione, l'unità coronarica e le cure semi-intensive di cardiologia. Oltre ovviamente al blocco operatorio. In quasi tutti gli altri i pazienti sono costretti a fare i conti, oltre che con i rispettivi problemi di salute, anche col caldo torrido. Dal reparto di medicina alla chirurgia, sino ad arrivare alla traumatologia, è la stessa sofferenza.
«Mia madre ha quasi ottant'anni - sottolinea la signora Anna - ed è ricoverata in chirurgia seconda da poco più di una settimana. Ma nella sua stanza sembra di essere in un forno crematorio, non certo in un ospedale moderno come dovrebbe essere il San Paolo». «Mio marito - interviene Tiziana, anche lei savonese - è ricoverato da ormai due settimane in medicina. In condizioni a mio avviso inaccettabili a causa del caldo e del tasso di umidità. Sinceramente credo che con tutto quello che paghiamo per la sanità pubblica dovremmo avere una struttura ospedaliera migliore».
Le proteste da parte dei parenti dei degenti sono arrivate, come detto, sino alla direzione sanitaria dell'ospedale.
«Il problema esiste, inutile negarlo - spiega la dottoressa Antonella Piazza, direttore sanitario del San Paolo - Posso solo dire che proprio in questi giorni sono in corso una serie di lavori che porteranno alla costruzione di una nuova e più potente cabina edlettrica, in grado di assicurare la potenza necessaria per climatizzare tutto l'ospedale. Per il momento, però, stiamo cercado di ovviare ai problemi più gravi con l'installazionedi pale a soffitto, perchè riteniamo che i lavori per garantire l'impianto di climatizzazione a tutto il San Paolo potranno esser ultimati soltanto per l'estate del prossimo anno».
Ma come detto l'afa non risparmia altre strutture pubbliche. Nella sede della Provincia, per esempio, la mancanza della climatizzazione è una carenza storica che ogni estate ripropone sudore e polemiche. «Nel consiglio provinciale di giovedì (oggi, ndr) ho presentato un'interpellanza e un ordine del giorno per chiedere una volta per tutte un intervento - spiega Livio Bracco, capogruppo di Forza Italia - è una vergogna che si spendano tanti soldi inutilmente e poi si costringano decine di dipendenti, e tantissimi frequentatori quotidiani di palazzo Nervi, a sopportare ore di lavoro a 28, 29 e qualche volta persino 30 gradi di media».
Gianluigi Cancelli
Dario Freccero


20/07/2006