Il Letimbro è una bomba a orologeria. In ben tre punti, tra
Lavagnola e il ponte di Santa Rita, gli esami dell'Arpal
(l'azienda per la tutela ambientale) hanno evidenziato la
presenza nel terreno di un olio minerale (pcb) che ha
caratteristiche spaventose: è ultra inquinante,
difficilissimo da smaltire e addirittura cancerogeno per
l'uomo. E' un olio che veniva usato per le lavorazioni di
motori elettrici e con ogni probabilitàè finito nel greto
negli anni in cui erano attive le industrie (dalle Ferrovie
all'Enel). Finora non era mai emersa la sua presenza perchè
nessuno aveva richiesto campionamenti approfonditi sul
terreno. Qualche mese fa il Comune li ha disposti perché
c'era in vista un appalto per uno scavo per rendere più
sicuro l'alveo in caso di piena. Scavo poi subito annullato
di fronte alla sorpresa di massiccia concentrazione di "pcb"
in un primo punto (dal ponte di Santa Rita). «E' un caso
isolato?»è stato il dubbio in Comune. Per scrupolo è stato
chiesto all'Arpal di fare altri campionamenti in altri
punti. E la risposta finale è allarmante: dello stesso olio
minerale è intrisa la terra di altre due aree del greto che
distano centinaia di metri tra loro, all'altezza dell'ex
centrale di Lavagnola e più a valle (sempre a Lavagnola). Da
qui il tragico sospetto che tutto il letto sia contaminato e
pericoloso per l'uomo in caso di "contatto". Di contatto
diretto, non altro. L'acqua sarebbe (al condizionale) sicura
in quanto il pcb è un olio minerale con caratteristiche di
staticità («non si fa trascinare») e quindi il rischio di
sbarco in mare è ridotto. Ma c'è tutto il problema dei
ripascimenti sulle spiagge (fatti in passato e da fare). E
poi tutti i lavori che riguardano (e hanno riguardato)
l'alveo con relativi spostamenti di terra.
Di fatto in Comune è scattato l'allarme da settimane. Il
primo provvedimento è stato disporre una mappatura completa
dell'alveo per capire l'entità della contaminazione. Il
secondo segnalare l'emergenza alla Regione. Il nodo è tutto
economico perchè per bonificare tutto il greto - se è questo
che servirà - ci vogliono decine di milioni di euro. «Il
costo per smaltire in discarica migliaia di metri cubi di
terra» spiegano. Soldi "introvabili" nelle povere casse
comunali. La giunta Berruti di questo grave problema è già
stata investita in occasione della semi-inondazione di
quindici giorni fa. E' in quell'occasione che l'assessore ai
lavori pubblici Livio Di Tullio, chiedendo lumi sugli argini
del Letimbro all'architetto capo Luciano Campagnolo, ha
preso atto del problema. Ed è in quell'occasione che ha
dichiarato: «E' un problema spinoso, gli uffici stanno
studiando il da farsi, certo il Comune da solo non potrà
fare molto».
Dario Freccero
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