17 Luglio 2006 LA STAMPA

LA POLIZIA RIVELA: «OGNI MESE RICEVIAMO DECINE DI ESPOSTI DA SAVONESI BIDONATI»
Truffe su «eBay»la Postale denuncia dieci inserzionisti
I clienti hanno ricevuto a casa merce diversa da quella ordinata o in pessime condizioni
 

[FIRMA]Claudio Vimercati
SAVONA
Il caso più clamoroso è quello di uno scaltro diciassettenne britannico, che riuscì a raggirare un centinaio di persone, vendendo in Rete cellulari, computer, videocamere dei quali non aveva la disponibilità, portandosi via la bellezza di 65 mila euro che poi avrebbe speso facendo viaggi, comprando capi firmati, alloggiando in lussuosi alberghi.
Un caso limite, ma le truffe messe a segno da inserzionisti su eBay, la casa d’asta on-line che è diventata ormai un’istituzione di internet, perchè è un negozio nel quale si trova di tutto (dall’abbigliamento, ai videogiochi, dai francobolli e gli articoli da collezionismo, ai modelli più sofisticati di tv, telefonini, macchine fotografiche digitali), sono comunque molto diffuse e tra i raggirati ci sono anche molti savonesi.
Lo dicono le denunce che mensilmente vengono presentate alla polizia postale (nell’ordine di almeno una ventina) da persone che credevano di aver comprato un particolare tipo di scarpe della Nike, ad esempio, o di occhiali, o il telefonino di ultima generazione a prezzi imbattibili e che invece si sono visti recapitare a casa oggetti diversi.
L’ispettore Alberto Bonvicini, della polizia delle telecomunicazioni, fa una premessa: «Alla eBay non hanno alcuna responsabilità. Anzi. Loro e le compagnie telefoniche ci danno sempre una grossa mano per risalire agli autori delle truffe e a denunciarli. Soltanto a giugno ne abbiamo individuati una decina, uno dei quali di Albenga. Il problema è che nella maggior parte dei casi, i raggirati hanno poche possibilità di essere risarciti. Solo nel dieci per cento dei casi, riescono ad ottenere indietro i soldi pagati. Spesso questo succede quando la truffa è stata compiuta da un minorenne e i genitori intervengono per comporre la vicenda e chiudere la questione».
Esistono vari tipi di truffa. La più semplice è quella di mettere in vendita un oggetto dichiarando caratteristiche non vere: è il caso ad esempio dell’articolo in pessime condizioni che viene descritto «come praticamente nuovo», oppure di quello che viene presentato come un modello (allegando magari la foto del catalogo) e invece è diverso. Ci sono poi le truffe di quelli che incassano il denaro, ma poi non spediscono l’oggetto al destinatario.
E ancora una più insidiosa, legata alle aste. Il truffatore esamina la lista di coloro che hanno fatto delle offerte per un determinato oggetto, spedisce a tutti un messaggio di posta elettronica con cui offre lo stesso articolo messo all’asta dal venditore ufficiale (che è assolutamente estraneo), a un prezzo inferiore rispetto a quello della aggiudicazione ufficiale. Il truffatore gioca sull’aspetto psicologico e trova spesso qualcuno che abbocca: c’è chi che è attirato dalla possibilità di fare un’affare, chi c’è rimasto male per aver perso l’asta perchè non era al computer quando è stata lanciata l’ultima offerta e ora vede la possibilità di rifarsi e chi, infine, viene «sedotto» perchè con quel sistema non va pagata la percentuale dovuta a eBay e quindi lui e il venditore risparmiano denaro. Inutile dire che poi l’articolo non sarà spedito o ne sarà inviato uno diverso.
Ma ci si può difendere da queste truffe? «Certo che è possibile - dice ancora l’ispettore Bonvicini -. Quando esistono dei dubbi, è bene chiedere più informazioni possibili sull’oggetto posto in vendita e magari anche una foto, soprattutto nel caso in cui quella pubblicata sul sito sembra essere ufficiale, ripresa da un catalogo».