I Comuni sul treno delle liberalizzazioni per migliorare la vita dei cittadini
Giorgio Pagano  IL SECOLOXIX
Le scelte del governo sulle liberalizzazioni sono un importante passo in avanti nel rafforzamento della concorrenza del mercato dei servizi al cittadino. Introdurre competitività significa porre le condizioni per rilanciare il Paese. Saranno i cittadini ad avvantaggiarsi della semplificazione delle regole per la fornitura dei servizi, dell'apertura di mercati fino ad oggi chiusi a operatori esterni. Questa riforma ha infatti posto al centro il consumatore come cardine del disegno di innovazione dell'Italia. Dalla vendita dei medicinali nei supermarket all'indennizzo diretto dei danni automobilistici, dalla liberalizzazione delle licenze per i taxi alla semplificazione della compravendita delle auto, dalla trasparenza dei conti correnti bancari alla maggiore concorrenza nei servizi professionali fino alla riforma dei servizi pubblici locali per una maggiore tutela degli utenti.
La nostra economia aveva bisogno di una forte iniezione di liberalizzazione per aggredire al cuore il deficit competitivo del Paese e produrre effetti positivi sulla crescita e sulla capacità di attrarre investimenti. Per attuare questo disegno c'è bisogno di un forte coinvolgimento e corresponsabilizzazione dei territori. Non è sufficiente dunque concertare questi provvedimenti con le parti sociali: è necessario coinvolgere fortemente le autonomie locali proprio al fine di raggiungere più rapidamente gli obbiettivi prefissati.
Come Anci riteniamo che avremmo potuto, nella definizione del provvedimento, dare un contributo positivo proprio per l'esperienza maturata sul campo in questi anni. Lo ha dimostrato il contributo positivo dato dall'Anci sulla questione delle licenze taxi. I Comuni hanno ora una serie di strumenti a loro disposizione per valutare le misure più idonee per procedere, a livello locale, al potenziamento del servizio a favore dei cittadini, obiettivo che sarà raggiunto anche attraverso i meccanismi di concertazione delle commissioni consultive a cui parteciperanno rappresentanti delle categorie.
Su altri punti l'Anci ha già avanzato proposte emendative e auspica che il governo, in sede di Conferenza unificata, e il Parlamento tengano conto di questi contributi: in particolare sui provvedimenti relativi alla spesa per il personale che rischiano di inasprire ulteriormente le conseguenze della Finanziaria 2005, impedendo ai Comuni di procedere ad assunzioni di qualsiasi tipo.
C'è poi il tema fondamentale della riforma dei servizi pubblici locali. Su questo il governo si è reso disponibile a un approfondimento sugli effetti che potrebbero esserci sui costi di gestione delle società a totale capitale pubblico o miste già costituite per lo svolgimento di funzioni dei Comuni. Su questo tema si deve procedere a un'analisi approfondita di quanto si sta muovendo nel Paese, nelle municipalizzate e nelle società pubbliche-private.
Nel Paese, e anche nella realtà ligure, vi sono situazioni molto differenti e il rischio è di colpire processi di aggregazione in corso capaci di accrescere la capacità competitiva di queste aziende che sono un patrimonio fondamentale per il Paese e per i territori di riferimento. Il governo ha aperto la strada a un processo di riforma in settori chiave che hanno ricadute dirette sulla vita quotidiana di ogni cittadino. L'Anci sarà protagonista di questo processo di riforma, perché i Comuni sono l'ossatura del Paese e il livello istituzionale più direttamente vicino ai cittadini e ai loro bisogni.


21/07/2006