Ermanno Branca
SAVONA
Conti pesantemente in rosso per l’Acts. L’azienda dei bus ha chiuso il bilancio
2005 con una perdita di circa un milione e 800 mila euro. L’aumento del costo
del carburante e la sciagurata gara d’appalto della Provincioa vinta al ribasso,
rappresentano le voci negative più forti in un quadro generale preoccupante.
Malgrado l’azienda abbia fatto registrare un passivo meno pesante rispetto al
2004, le perdite sono talmente forti che il Comune, la Provincia e gli altri
azionisti dovranno effettuare al più presto la ricapitalizzazione per evitare il
fallimento. Questi temi insieme alle strategie aziendali ad ampio raggio
verranno affrontati oggi dall’assemblea dei soci che dovrà esaminare la
difficile situazione dell’Acts.
Il dato di fondo è la perdita rilevante che si è verificata anche nel 2005, con
il bilancio chiuso con un segno negativo di un milione e 773 mila euro. Non è
certo una consolazione che nel 2004 la perdita ammontasse a 500 mila euro in più
perchè gli azionisti di maggioranza (Provincia e Comune di Savona) dovranno
nuovamente dissanguarsi per coprire i buchi dell’azienda. Se il trasporto
pubblico per antonomasia è un servizio in perdita, bisognerebbe comunque trovare
il modo di limitare i danni. Naturalmente l’aumento del costo del carburante ha
inciso pesantemente (400 mila euro) ma lo stesso potrebbero lamentare migliaia
di famiglie strangolate dalle bollette del gas oltrechè dal caro-benzina. Una
novità positiva è rappresentata dall’aumento dei ricavi, con l’8% di aumento dei
passeggeri che costituisce un dato assai migliore rispetto alla media nazionale
(2%). Acts spa per il 2006 potrebbe aumentare ulteriormente i ricavi grazie
all’acquisizione della gestione dei parcheggi di Albisola Superiore. Su Acts
Linea pesa invece il passivo del contratto di servizio con la Provincia vinto a
un prezzo inferiore ai costi di gestione. Del resto la Provincia di Savona era
stata una delle pochissime ad aver bandito la gara per l’affidamento del
servizio di trasporto pubblico locale.
Sull’Acts pesa poi la rinuncia al progetto Metrobus affossato ufficialmente per
l’impossibilità di accedere ai finanziamenti ma in pratica dai conti sulla
gestione economica del nuovo mezzo elettrico che avrebbe provocato un ulteriore
pesantissimo deficit all’azienda e quindi anche agli enti locali. I margini di
manovra per gli amministratori presenti e futuri non sono molti. Il primo
potrebbe consistere nella famigerata fusione con la Sar per ridurre le spese
abolendo i doppioni delle corse effettuate sull’Aurelia verso Ponente. L’altro
filone riguarda l’acquisizione di nuovi servizi come la gestione parcheggi e le
modifiche alla viabilità che potrebbero consentire di migliorare l’efficienza
del servizio. Temi ricorrenti negli incontri fra gli amministratori dell’azienda
in via di trasformazione e le giunte di Comune e Provincia.