Il Piano un chiaro esempio di democrazia e trasparenza

CONSIDERAZIONI SUL PUC

Ma occorre tenere a freno i detrattori ed i pregiudizi

Mi è parso che "Trucioli" sia l'unico organo di informazione e dibattito, presente nella nostra Città, ad occuparsi in maniera approfondita del Piano Urbanistico Comunale, recentemente varato dalla Giunta Comunale e che si appresta ad affrontare l'iter per l'approvazione definitiva.

Una prima considerazione, se mi è permesso: questo atto compiuto dalla Giunta Comunale, toglie un argomento di polemica molto usato dai consueti detrattori di questa Amministrazione.

Il PUC c'è, e non è più possibile lamentarsi dell'assenza di questo strumento urbanistico: siamo ancora in attesa, dell'approvazione da parte della Regione, del Piano Regolatore Portuale e, poi, la regolazione delle prospettive di sviluppo della Città sarà finalmente completata.

Alcuni oppositori storici, tra i quali si è distinta la dottoressa Turchi, consigliere comunale, hanno fatto rilevare come, dal PUC approvato dalla Giunta, manchi la sistemazione dell'area portuale (al secolo Piano Boffil), perché approvata attraverso altri strumenti, quali PRUSST, che, è stato fatto notare, non rappresenta uno strumento urbanistico ordinativo e, di conseguenza, non abilitato a determinare quel tipo di soluzioni.

In sostanza, si vorrebbe far notare, come il PRUSST rappresenti soltanto un documento utile per ottenere fonti di finanziamento: è il caso di osservare, invece, come l'approvazione della sistemazione dell'area portuale sia avvenuta attraverso l'uso di procedure pienamente legittime (varianti ancora valide) ed approvate dal Consiglio Comunale per la parte di sua competenza, e dal Consiglio Provinciale per quel che ha riguardato le necessarie modificazioni inerenti il PTC.

Quindi, il tutto è avvenuto in piena trasparenza e legittimità democratica: così come trasparenza e legittimità democratica accompagneranno il cammino del nuovo PUC.

Ci troviamo molto spesso, invece, di fronte ad una opposizione di tipo preconcetto, legato ad idee di  conservazione e di miopia rispetto alle

prospettive concrete di sviluppo della Città: quelle idee che sono già state definite, felicemente, come quelle del “partito della ruggine” (nel senso dell'astio accumulato nel tempo e della nostalgia per le vecchie fabbriche, che non torneranno più). Non so se le idee della dottoressa Turchi collimano con quelle del “partito della ruggine” ma, francamente, mi pare si colleghino in un atteggiamento sicuramente sbagliato, che non va nella direzione del futuro e della crescita per Savona.

Per il resto, sarà bene far notare che il testo del PUC varato dalla Giunta Comunale, chiude la partita dell'espansione edilizia in collina, ponendo così le basi per una sistemazione adeguata del polmone verde che si situa alle spalle della nostra Città.

Si apre, invece, un nuovo grande fronte di sistemazione complessiva: quello situato sul mare, tra le Fornaci e Zinola.

Si tratterà della restituzione completa del mare alla Città, per farne anche una leva economica di grandi prospettive.

Così si fronteggiano due altre obiezioni ricorrenti: quella, appunto, del mantenere comunque una separazione tra il litorale e la Città che , adesso, viene a cadere e quella dell'assenza di un respiro comprensoriale e legato ad una idea più moderna della rete di infrastrutture stradali.

Specialmente se si riuscirà a realizzare il Metrobus, spostando a monte consistenti flussi di traffico e, attraverso, l'utilizzo delle aree ex-Metalmetron spostare anche in  quella direzione il baricentro commerciale, potrà essere possibile realizzare un tipo di relazione stradale con Vado assolutamente migliorativo dell'esistente, che collegato con l'Aurelia Bis e la nuova viabilità portuale, ci consentirà, al proposito un vero salto di qualità, adeguato ad una Città veramente accogliente ed in grado di definire una crescita in campo economico.

Si tratta soltanto di qualche appunto, tanto per ristabilire qualche elemento di sereno dibattito: come dovrebbero cercare di fare tutti quelli che intendono stabilire un dialogo senza pregiudiziali.

Enos Risni