Sorpresa al comitato portuale. IL SECOLOXIX

La gigantesca piattaforma sarà costruita dal colosso danese Maersk

Non c’è il gruppo Orsero

nella nuova “isola” di Vado

 
La prima notizia è che ci sono i soldi (privati) per costruire la piattaforma multipurpose davanti a Vado. La seconda è che a costruire quella che potrebbe essere una seconda isola di Bergeggi, sarà il colosso mondiale danese Maersk, ma non il colosso savonese della frutta, il Gf Group di Raffaello Orsero. La terza è che il Comune di Vado non è affatto contento: «Meglio sarebbe dover decidere su più progetti, e non solo uno» dice il sindaco Giacobbe.
La mancata presenza di Orsero, invece, secondo l'Autorità portuale non è una minaccia: «Perché tra gli operatori c'è assoluto feeling e ci sarà completa sinergia futura tra Maersk e Orsero - ha spiegato il presidente dell'Authority, Rino Canavese - E questa sinergia si concretizzerà, una volta realizzato questo secondo terminal, con i due colossi che gestiranno una piattaforma ciascuno».
Di fatto l'assenza del gruppo Orsero dalla cordata (tecnicamente è un "Ati", un'associazione temporanea di imprese) che si è fatta avanti per costruire la piattaforma, fa notizia. Come fa notizia che non ci siano state più proposte (come si pensava), ma solo questa di Maersk e C. Pochino? Per il Comune di Vado, si: «Ci aspettavamo più offerte». «Ma conta la qualità dell'offerta - replica Canavese - e questa è fatta dal primo al mondo (Maersk) nel suo settore».
Ieri mattina quest'offerta è stata presentata dall'Autorità portuale al comitato portuale cui siedono enti locali, Regione, sindacati. Una presentazione ancora di superficie, rinviando a fine luglio i dettagli e le specifiche. Si è appreso che a fianco a Maersk opereranno la Fincosit di Marcellino Gavio e lo studio d'ingegneria veneziano Technital. Visto che la loro proposta non ha concorrenza non ci sarà bisogno di istituire quella commissione giudicatrice che il presidente Rino Canavese aveva ipotizzato nell'eventualità di più alternative.
Ora la pratica prevede che per tutto luglio gli uffici dell'Autorità portuale studino il faldone del progetto. E poi, il 30 luglio, lo illustrino al comitato portuale che dovrà decidere se promuoverlo o bocciarlo.
«A quel punto, se c'è la volontà, si potrà procedere in modo spedito ed entro fine autunno concludere l'iter d'approvazione - ha spiegato Canavese - Significherebbe cominciare i lavori già a inizio 2007 e per il 2011 essere operativi. Sulla bontà dell'offerta non devo essere io ad esprimermi: il gruppo Maersk è leader mondiale del settore e se viene a investire qui da noi significa che la proposta è allettante. Poi è chiaro che bisogna capire cosa vogliamo fare di questo territorio: se sfruttarne le opportunità o restare fermi».
La piattaforma si estenderà su circa 230 mila metri quadrati su fondali superiori ai 16 metri, tra gli attuali pontili di Terminal Rinfuse Vado ed Esso Italiana. Potrà movimentare 600 mila contenitori all'anno e ospiterà anche i terminali petroliferi e rinfuse. A regime, occuperà circa 600 addetti. I contenitori saranno movimentati per almeno il 40% su rotaia e per il resto su strada. Tecnicamente si realizzerà con "project financing" (quindi soprattutto con capitali privati). L'intervento vale 150 milioni di euro. Da segnalare che il colosso Maersk già sei anni fa aveva tentato di realizzare un'isola portuale nella rada di Vado ma il Comune storse il naso e il progetto naufragò. E ora?
Dario Freccero
Il sindaco Giacobbe perplesso sull'unica proposta «Sarebbe meglio scegliere tra più alternative»
V ado Ligure. Perplessità. È di dubbio la reazione del sindaco di Vado, Carlo Giacobbe, alla notizia che il bando di concorso per la progettazione e la costruzione della nuova piattaforma multipurpose di Portovado ha riscosso l'interesse concreto di un solo nome (un solo "Ati", anche se formato da tre soggetti). Che tra l'altro è quello del colosso danese della Maersk come capofila. Lo stesso che aleggiò sinistramente nell'aria di Vado alcuni anni fa quando si cominciò a discutere la possibilità di occupare uno spazio di mare con una gigantesca piattaforma. Lo stesso che venne duramente osteggiato dagli abitanti e dai comitati che nacquero spontaneamente.
«Il fatto che sia stata presentata una sola manifestazione di interesse per la piattaforma - commenta Giacobbe - non è un dato soddisfacente, poiché viene meno la possibilità di mettere a confronto più proposte e scegliere la migliore per gli interessi per la comunità. Proprio per questo motivo la verifica degli impegni annunciati da Maesrk e dai suoi alleati nella cordata dovrà essere molto rigorosa e attenta. I gruppi coinvolti dovranno assumere posizioni precise in termini di rispetto delle esigenze ambientali, di occupazione e di sviluppo». Il sindaco di Vado, poi, rilancia le contropartite, già oggetto di numerosi incontri e accordi nel corso degli ultimi anni, che Vado dovrebbe ottenere in cambio dell'ospitalità alla piattaforma: dal trasferimento del parco carbone agli interventi per migliorare la viabilità, al recupero della fascia costiera. «È necessario - conclude Giacobbe - che venga subito messo all'opera il gruppo di lavoro già istituito tra Comune, Provincia, Autorità portuale. Sarebbe opportuno che partecipasse anche la Regione, allargandolo alle organizzazioni sindacali e ai rappresentanti delle categorie economiche».
Giovanni Vaccaro