Trentasei monumenti da salvare ora si cercano sponsor per i lavori

 IL SECOLOXIX

Censimento della Provincia con la collaborazione delle amministrazioni comunali
Trentasei monumenti da "salvare". Trentasei chiese, ville, oratori, cappellette di valore storico-artistico che i Comuni hanno indicato alla Provincia. Il primo passo è stato rifargli le facciate. Ma l'obiettivo finale è poter presto estendere l'intervento di riqualificazione anche agli interni. Circa un anno fa (il 18 giugno 2005) in occasione del convegno sul recupero del patrimonio artistico organizzato in Provincia dall'associazione "Renzo Aiolfi", era stato presentato il progetto per il recupero di beni storico-artistici avviato dalla Provincia in collaborazione con l'Università di Genova con il patrocinio della Sovrintendenza e d'intesa con i Comuni. «L'obiettivo fondamentale - ricordano l'architetto della Provincia Elvio Magnone e l'architetto Giancarlo Pinto dell'ateneo genovese - era ed è la valorizzazione del nostro patrimonio mediante la pianificazione di interventi di riqualificazione e recupero». Ad ogni Comune si era chiesto di indicare uno o più siti da recuperare. Finora sono stati appunto trentasei quelli indicati cui sono stati destinati fondi per le facciate.
«Con questa prima documentazione ? continua l'architetto Magnone - verrà allestita una mostra, che avrà carattere itinerante, per esporre i pannelli relativi alle opere stesse; e sarà organizzato anche un convegno per dare rilievo all'iniziativa e per promuovere tutti i Comuni del comprensorio attraverso questo progetto».
«Altro obiettivo della Provincia ? aggiunge l'assessore Roberto Peluffo - è intraprendere azioni volte al reperimento di contributi e sponsorizzazioni a favore dei Comuni medesimi per l'effettiva realizzazione di interventi di recupero completo. Ci siamo già attivati in questo senso. Non è retorica: tengo a precisare che il rilievo delle facciate eseguito in collaborazione con l'Universitàè solo un atto preliminare, ancorché costituisca un importante base per una corretta impostazione del lavoro, che deve fare da volano per le successive iniziative che potranno assumere i singoli Comuni quali: i rilievi, anche degli interni, le progettazioni, e i lavori stessi con conseguenti rilevanti ricadute sull'occupazione locale».


08/07/2006