Centrali e carbone ecco le condizioni Cisl
l'INTERVENTO
IL SECOLOXIX
 
Maresa Meneghini*
Sviluppo e ambiente: per forza in conflitto? Mi si potrà contrapporre che dipende dal tipo di sviluppo ma credo non si possa non convenire sul fatto che il vero motore dello sviluppo sia l'energia poichè riguarda tanto le attività produttive quanto la vita quotidiana delle persone.
E' evidente (ma non scontato) come all'interno di una politica energetica il tema dell' ambiente debba rimanere un vincolo determinante per il territorio: credo che la stessa comunità scientifica debba mettersi maggiormente in relazione e comunicazione con i cittadini e le istituzioni poichè spesso la non conoscenza crea "opposizione" a priori, ma anche con gli ambientalisti per aprire un dialogo costruttivo ponendo fine a polemiche assurde.
Per il futuro bisognerà coniugare sempre più i temi umani, sociali ed ecologici connettendoli e non subordinandoli agli aspetti economici e produttivi: un vero e proprio "patto di civiltà" che soddisfi i bisogni presenti senza compromettere quelli delle future generazioni.
In questa logica vanno affrontati i temi dello sviluppo, della produzione di energia e della "logistica" dei combustibili sapendo che, grazie alla ricerca, alle tecnologie ealle capacità di investimento, possono e devono essere resi ambientalmente compatibili.
La domanda è: quale significato ha per lo sviluppo del nostro territorio la produzione di energia e lo sbarco dei combustibili visti ovviamente entrambi come punti di forza di quello che già nei fatti si presenta come un sistema integrato?
Si prevede che per il 2020 la domanda di energia crescerà di circa il 40% rispetto aoggi e che l'80% di questo aumento verrà dalla crescita economica dei Paesi in via di sviluppo.
Il nostro Paese consuma più energia degli altri paesi europei (+ 15% in dieci anni contro il +12% della media europea) e la nostra capacità produttiva reale non è in grado di reggere tale andamento: da qui un continuo aumento della dipendenza da altri Paesi che nel giro di dieci anni potrebbe raggiungere il 40% circa con ulteriori aumenti dei costi di produzione (già oggi l'industria italiana produce con circa un + 30% di costo energetico rispetto agli altri Paesi competitori).
Di fronte a questo scenario tutte le forme di energia avranno un ruolo importante da svolgere ma i maggiori centri di ricerca ritengono che per i prossimi decenni il petrolio, il gas e il carbone - in ragione del loro rendimento, della facilità di utilizzo e del loro costo competitivo - resteranno le fonti primarie.
Il tema energetico chiama in causa primo fra tutti il mantenimento e lo sviluppo del sistema industriale del nostro territorio, non da oggi priorità per la Cisl insieme con la sfida della competitività, dell'innovazione e della sostenibilità ambientale e sociale.
Quindi l'energia può essere un fattore determinante di sviluppo per il nostro territorio almeno da due punti di vista:
1) Sul versante della produzione poichè non è assolutamente detto che questa debba essere tarata sui consumi attuali della Regione. Anzi!
2) Sul versante del transito di materie prime che alimentano la produzione (vedi gas e carbone) che già arrivano al nostro porto e che diventano ulteriormente strategici con l'Accordo di Programma sulla Valbormida e i suoi progetti di una nuova centrale e di ambientalizzazione dei parchi carbone. Sul territorio resta forte il contrasto sulle possibilità di ulteriore utilizzo del carbone nelle centrali di produzione di energia; in termini generali la posizione della Cisl non è pregiudizialmente contraria ma è strettamente collegata a valutazioni di merito a partire dall'uso delle tecnologie più avanzate oggi disponibili ai fini della sostenibilità ambientale. Nello specifico poi dell'Accordo di Programma per Ferrania e la Valbormida, la Cisl lo ha condiviso in modo convinto e ne rivendica l'attuazione in tutte le sue parti.
La Cisl è perchè le opere indispensabili allo sviluppo si facciano, che se ne discuta con i vari soggetti, che ci si confronti con le comunità locali. Ma che alla fine si decida dando percorsi di certezza vitali per l'impresa e l'occupazione.
(*) Segretario Cisl Savona


09/07/2006