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Maresa Meneghini*
Sviluppo e ambiente: per forza in conflitto? Mi si potrà
contrapporre che dipende dal tipo di sviluppo ma credo non
si possa non convenire sul fatto che il vero motore dello
sviluppo sia l'energia poichè riguarda tanto le attività
produttive quanto la vita quotidiana delle persone.
E' evidente (ma non scontato) come all'interno di una
politica energetica il tema dell' ambiente debba rimanere un
vincolo determinante per il territorio: credo che la stessa
comunità scientifica debba mettersi maggiormente in
relazione e comunicazione con i cittadini e le istituzioni
poichè spesso la non conoscenza crea "opposizione" a priori,
ma anche con gli ambientalisti per aprire un dialogo
costruttivo ponendo fine a polemiche assurde.
Per il futuro bisognerà coniugare sempre più i temi umani,
sociali ed ecologici connettendoli e non subordinandoli agli
aspetti economici e produttivi: un vero e proprio "patto di
civiltà" che soddisfi i bisogni presenti senza compromettere
quelli delle future generazioni.
In questa logica vanno affrontati i temi dello sviluppo,
della produzione di energia e della "logistica" dei
combustibili sapendo che, grazie alla ricerca, alle
tecnologie ealle capacità di investimento, possono e devono
essere resi ambientalmente compatibili.
La domanda è: quale significato ha per lo sviluppo del
nostro territorio la produzione di energia e lo sbarco dei
combustibili visti ovviamente entrambi come punti di forza
di quello che già nei fatti si presenta come un sistema
integrato?
Si prevede che per il 2020 la domanda di energia crescerà di
circa il 40% rispetto aoggi e che l'80% di questo aumento
verrà dalla crescita economica dei Paesi in via di sviluppo.
Il nostro Paese consuma più energia degli altri paesi
europei (+ 15% in dieci anni contro il +12% della media
europea) e la nostra capacità produttiva reale non è in
grado di reggere tale andamento: da qui un continuo aumento
della dipendenza da altri Paesi che nel giro di dieci anni
potrebbe raggiungere il 40% circa con ulteriori aumenti dei
costi di produzione (già oggi l'industria italiana produce
con circa un + 30% di costo energetico rispetto agli altri
Paesi competitori).
Di fronte a questo scenario tutte le forme di energia
avranno un ruolo importante da svolgere ma i maggiori centri
di ricerca ritengono che per i prossimi decenni il petrolio,
il gas e il carbone - in ragione del loro rendimento, della
facilità di utilizzo e del loro costo competitivo -
resteranno le fonti primarie.
Il tema energetico chiama in causa primo fra tutti il
mantenimento e lo sviluppo del sistema industriale del
nostro territorio, non da oggi priorità per la Cisl insieme
con la sfida della competitività, dell'innovazione e della
sostenibilità ambientale e sociale.
Quindi l'energia può essere un fattore determinante di
sviluppo per il nostro territorio almeno da due punti di
vista:
1) Sul versante della produzione poichè non è assolutamente
detto che questa debba essere tarata sui consumi attuali
della Regione. Anzi!
2) Sul versante del transito di materie prime che alimentano
la produzione (vedi gas e carbone) che già arrivano al
nostro porto e che diventano ulteriormente strategici con
l'Accordo di Programma sulla Valbormida e i suoi progetti di
una nuova centrale e di ambientalizzazione dei parchi
carbone. Sul territorio resta forte il contrasto sulle
possibilità di ulteriore utilizzo del carbone nelle centrali
di produzione di energia; in termini generali la posizione
della Cisl non è pregiudizialmente contraria ma è
strettamente collegata a valutazioni di merito a partire
dall'uso delle tecnologie più avanzate oggi disponibili ai
fini della sostenibilità ambientale. Nello specifico poi
dell'Accordo di Programma per Ferrania e la Valbormida, la
Cisl lo ha condiviso in modo convinto e ne rivendica
l'attuazione in tutte le sue parti.
La Cisl è perchè le opere indispensabili allo sviluppo si
facciano, che se ne discuta con i vari soggetti, che ci si
confronti con le comunità locali. Ma che alla fine si decida
dando percorsi di certezza vitali per l'impresa e
l'occupazione.
(*) Segretario Cisl Savona
09/07/2006
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