CONSIGLIERI COMUNALI  LA STAMPA

L’indennità al posto del gettone

SAVONA
Torna di moda l’indennità per i consiglieri comunali. Per fronteggiare la corsa al gettone di presenza, la proliferazione delle riunioni di commissione e il fenomeno dei «mordi e fuggi», l’amministrazione comunale sta cercando di mettere in atto la riforma su cui gli ultimi sindaci si sono impantanati cozzando contro il muro compatto dei consiglieri. In particolare, a porre un freno sono soprattutto i monogruppi o quelli composti da un paio di consiglieri che partecipando a due Consigli al mese e ad almeno tre sedute settimanali delle varie commissioni, a fine mese mettono insieme gettoni di presenza per 1300 euro. L’idea viene invece sposata da tempo dai grandi gruppi come ds e Forza Italia in cui il gran numero di consiglieri, riduce i gettoni. Una situazione che oltretutto crea l’effetto aberrante che meno i partiti contano e più i consiglieri guadagnano, mentre quelli delle forze politiche più rappresentative vengono penalizzati.
Nella passata legislatura una commissione aveva lavorato alla grande riforma con l’ex capogruppo ds Sergio Tortarolo fra i più convinti sostenitori. Ora l’idea è stata rispolverata dall’amministrazione Berruti che intende in un modo o nell’altro ridurre le spese istituzionali. Il primo tentativo del sindaco di abbassare il numero delle commissioni consiliari da 5 a 3 è fallito quando ancora era in fase embrionale in occasione della riunione dei consiglieri di maggioranza. Il direttore generale del Comune Nanni Ferro (novello Richelieu di Palazzo) sta lavorando all’indennità di presenza uguale per tutti i consiglieri. Il primo ostacolo consiste nell’individuare una cifra congrua (300 euro mensili?) ma al tempo stesso conveniente per il Comune. Il secondo rischio è quello di veder scemare drasticamente la frenetica attività delle commissioni che nell’ultimo mandato si riunivano per visitare il Priamar piuttosto che lo stadio Bacigalupo. \