Largo ai giovani. Il sindaco Federico Berruti, man mano che
procede nelle nomine, sembra attenersi a un doppio criterio:
il manuele Cencelli in una mano - in modo da accontentare
tutti, i tanti, forse troppi, partiti della coalizione - e
l'atto di nascita degli alleati nell'altro.
All'Ata ha mandato in consiglio, sotto l'ala del tutt'altro
che inesperto neopresidente Nanni Ferro, tre consiglieri tra
i 30e i 40 anni: il verde Marco Brescia, il mastelliano
Marco Padovani, il dipietrista Davide Giribaldi. Tre partiti
minori - rimasti fuori dal consiglio - accontentati e,
insieme, un deciso abbassamento dell'età media del
consiglio.
Ora l'operazione prosegue con il consigliere comunale
Federico Larosa, dei Comunisti italiani. Ieri, il sindaco
gli ha affidato la delega («senza gettone», hanno tenuto a
sottolineare entrambi gli interessati) al rapporto con i
giovani. Larosa è un Comunista italiano, il Pdci è rimasto
fuori dalla giunta (unico, insieme a Gente di Liguria, tra i
partiti di maggioranza rappresentanti in consiglio a non
entrare nell'esecutivo) e trova così una prima
compensazione. Ma, d'altronde, Larosa ha appena 20 anni (ne
compirà 21 il 19 luglio). E, scegliendolo per questo
incarico, il sindaco ha voluto lanciare un altro dei suoi
segnali.
«Lo avevamo spiegato già nel nostro programma elettorale -
ha esordito Berruti - La politica da sola non può certo
riuscire nell'impresa di invertire il trend demografico. Ma
può fare la sua parte: Savona sconta una diminuzione
assoluta di abitanti e, dal punto di vista delle classi di
età, un invecchiamento della popolazione». Ha aggiunto
Berruti. «Scendere sotto una certa soglia di abitanti
significa non avere più la "massa critica" per reggere certe
operazioni. Perdere i giovani significa invece diminuire il
proprio potenziale di innovazione». Spiega
Berruti:â??«Intendo dire che vogliamo fare il possibile per
rendere la città più adatta a trattenere i giovani che
normalmente vanno via o ad attrarli da fuori». Conclude il
sindaco: «Un ragazzo così giovane può servire a intelaiare
rapporti anche informali con i giovani e gli adolescenti. Un
mondo che sottrotraccia è abbastanza creativo e si
autorganizza, che è undergound ed, per sua natura, è giusto
che rimanga tale, ma che ha anche bisogno di momenti di
dialogo, come ad esempio sulla necessità di spazi, di
iniziative».
Ieri la giunta ha anche approvato il rendiconto 2005,
ereditato dalla passata amministrazione.
Tra i dati che emergono, il fatto che sono state finanziate
opere pubbliche per quasi 10 milione 800 mila euro. Si
tratta dell'ex Solimano in Darsena, della bretella via alla
Rocca e Tissoni, la sistemazione di piaza del Brandale, via
Gramsci (progetto Panizza e Champagne), area camper di via
Nizza, recupero dell'area Monticello, lavori al cimitero di
San Bernardo, interventi strutturali sul Letimbro, lavori
alle fognature e alle strade comunali. Tra le spese, i
contratti di servizio (leggi Ata) per lo smaltimento
orifiuti, verde pubblico, oltre al trasporto locale e alla
Depurazione acque, 11 milioni di euro. Tra òle. Tra le
entrate tributarie, 12 milioni 700 mila euro per l'Ici (con
un recupero di 118 mila euro di evasione pregressa), 400
mila per l'addizionale sul consumo di energia elettrica. La
tassa sui rifiuti ha comportato introiti per 8 milioni 600
mila euro. I tributi per permessi di costruire quasi 3
milioni 200 mila euro, più del doppio di quanto inizialmente
previsto nel bilancio.
An. Gran.
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