07 Luglio 2006 LA STAMPA

I DUE CONSIGLI COMUNALI HANNO APPROVATO UN ORDINE DEL GIORNO UNICO

Potenziamento della centrale Vado e Quiliano dicono «no»
 
VADO LIGURE
Un ordine del giorno comune per dire «No» alla proposta della Tirreno Power di potenziare la centrale termoelettrica di Vado-Quiliano con una ulteriore unità a carbone da 460 mw. Lo hanno adottato, all’unanimità, i consigli comunali dei due centri del Ponente savonese, riunitisi alle 15.30 e alle 17.
«La realizzazione del potenziamento con una ulteriore unità a carbone - si legge nell’ordine del giorno - rappresenterebbe un aggravio dell’impatto ambientale dell’impianto, senza le garanzie di contenimento delle emissioni oggi rese possibili dalla soluzione strutturale e dalla limitazione dell’uso dei combustibili determinate dalle autorità ministeriali a seguito del confronto tra i gestori della centrale e gli enti locali».
Le motivazioni del parere negativo dei due Comuni sono approfondite da altre considerazioni: «La riapertura del confronto sulla centrale termoelettrica rende attuale l’esigenza di un approfondimento aggiornato dell’impatto della centrale sul territorio, del contributo che porta nella determinazione della qualità dell’ambiente del comprensorio savonese, dei rischi che comporta per le patologie più sensibili agli agenti inquinanti emessi dalla centrale».
Le due amministrazioni comunali di Vado e Quiliano, a questo punto propongono un ulteriore approfondimento della questione da parte della Regione Liguria e dalla Provincia di Savona.
«Va analizzata la situazione attuale e quella a regime nel 2007, avvalendosi del contributo dell’Arpal, l’agenzia regionale per l’ambiente, dell’Università, e delle istituzioni scientifiche del servizio sanitario».
Spiega il sindaco di Quiliano, Nicola Isetta: «A prescindere dalla proposta di potenziamento presentata, è necessario perseguire il continuo miglioramento degli impianti esistenti per migliorare il proprio impatto ambientale sul territorio».
Il consiglio comunale di Vado Ligure era chiamato a discutere anche del progetto del Metrobus. Il sindaco Carlo Giacobbe ha spiegato la situazione al Consiglio: «Abbiamo chiarito che non era possibile accedere ai fondi statali per il progetto, per i limiti imposti dal patto di stabilità. Nello stesso tempo anche a fronte dello studio di Ips (Insediamenti produttivi savonesi), sull’argomento vorremmo comunque approfondire il piano e verificarlo per gli eventuali sviluppi che potrà avere in futuro, tra Savona e Vado Ligure». \