«In cella si soffoca, apritele» IL SECOLOXIX
Esplode la polemica al Sant'Agostino. I reclusi hanno chiesto (invano) di aprire le porte durante la notte per cambiare l'aria
Accorata lettera dei detenuti. Risposta: ora no, ad agosto
 
Che il carcere Sant'Agostino sia una struttura inadeguata e decadente è un dato di fatto. Che i detenuti vivendoci scontino quasi una doppia pena - oltre alla restrizione anche i gravi disagi - è un altro dato di fatto. Che presto verrà dismessa e sostituita da una struttura moderna e funzionale, è più che una speranza visto che il progetto per il nuovo carcere sta facendo passi avanti. Ma di fatto oggi il carcere di piazza Monticello è un luogo angusto, umidissimo, senza aria né luce, dove i detenuti vivono in condizioni a dir poco precarie, praticamente disumane. E' il contrario di un posto accogliente ma anche il contrario di un posto civile: basta andare a visitare le celle sotterranee dove i detenuti vivono in stanze quasi senza finestre dove l'unica fonte di luce e d'aria sono altissimi lucernai attaccati al soffitto. Cantine, insomma: umide e sempre buie.
Ora poi col caldo le celle del carcere assomigliano a un girone infernale. Ed è per questo che i detenuti (in questo momento per fortuna non è sovraffollato: ce ne sono una cinquantina) hanno scritto una lettera alla direzione carceraria per chiedere una cosa che può sembrare banale ma per loro è fondamentale. Hanno chiesto l'apertura, di notte, di quello che in gergo si chiama il "blindo", ovvero la porta blindata che chiude tutte le celle.
«Di notte in cella non si respira - hanno scritto - fa un caldo soffocante e non circola minimamente aria perchè le finestre sono alte e sottili e il blindo impedisce qualsiasi ricircolo. Visto e considerato che oltre al blindo c'è la pesantissima cancellata che chiude tutte le stanze, e quindi non c'è certo il pericolo di uscire, chiediamo se è possibile tenerlo aperto di notte per migliorare la già precaria situazione dell'aria. In passato, oltretutto, è già rimasto aperto d'estate».
La lettera l'hanno firmata in tanti: sia i detenuti ordinari, sia quelli in semi-libertà. Ma invano. La risposta è stata negativa. «Ci hanno detto che l'apriranno ad agosto - fanno sapere - ma il perché, non si sa. Come se dal prossimo mese facesse più caldo di oggi. E' oggi che si soffoca». E concludono: «In passato il blindo veniva aperto anche luglio, perché ora limitarsi ad agosto. E' una mancanza di sensibilità assurda, non chiediamo la luna, solo di respirare di notte».
Il problema riguarda tutte le celle ma si fa sentire soprattutto in quelle sotterranee, vere e proprie cantine umidissime dove la detenzione è insopportabile. Non a caso sono reclusi qui quelli in semilibertà che rientrano in carcere solo alla sera ed escono al mattino presto perché tutto il giorno senza aria non potrebbero resistere. Ma anche nelle "sezioni" al piano di sopra la situazione non è migliore, e di notte si soffoca. Per chiarire l'emergenza basti dire che una delle lamentele ricorrenti è che i detenuti, di sera, trovano le brande completamente zuppe per l'umidità che scende dal soffitto. «E con la porta blindata chiusa, si crea un effetto condensa che sembra un forno» concludono. Ma per ora la situazione non cambierà.
Dario Freccero

05/07/2006