DOMENICA, 25 GIUGNO 2006 La Repubblica |
Perché la voragine della Sanità diventa l´emergenza di tutta la Liguria |
Perché il Governo ha aggredito il buco senza proporre manovre più strutturali nel settore? |
Perché il centro destra ha lasciato per cinque anni che il deficit diventasse un baratro? |
STEFANO ZARA |
Come ha potuto l´attuale Governo di
centrosinistra, che si sta proponendo di cambiare tantissimi
provvedimenti della passata legislatura e si predispone a varare una
manovra correttiva molto pesante sui conti pubblici, non sospendere
subito questo automatismo punitivo privo di ogni senso logico per
affrontare invece il problema del dissesto strutturale della sanità nel
più ampio quadro finanziario che si sta preparando? Come ha potuto il precedente Governo regionale di centrodestra gestire la sanità ligure nei cinque anni che ha avuto a disposizione consentendo che si formasse una voragine delle dimensioni di quelle oggi annunciate? Infine come ha potuto all´inizio del nuovo mandato la nuova Giunta regionale di centrosinistra non rendersi conto della portata di questo buco, limitandosi a usare la sola leva fiscale senza approntare per tempo un piano strategico di risanamento? Sembra vi stia provvedendo oggi ma al momento sono noti solo gli obiettivi specifici di vendita degli immobili, secondo un modello caro a Tremonti nel passato considerato esecrabile, e gli obiettivi generici sui tagli. L´ubi consistam vero e proprio della manovra di risanamento sfugge. O non si può dire? C´è da compiacersi con il Presidente Burlando, ma anche da indignarsi con la politica, che egli abbia dichiarato che il "ballo sul Titanic" è terminato e "ora finiscano lobby clientele e ruberie". Come dire basta al "sacco" della Sanità. Al di là di questa lodevole intenzione, nei fatti sembra si stia al momento perseguendo soltanto la riduzione fotografica del sistema esistente. Voglio ricordare che questa via è quella che ha condannato aziende in crisi a morte certa per l´incapacità di decidere manovre più difficili, ma più efficaci, di ristrutturazione che prevedessero da un lato la soppressione dei rami secchi, dall´altro investimenti sulle eccellenze. La sanità come la Regione non è un´azienda. Ma i bilanci hanno comunque le loro leggi. E nel caso della Regione l´incidenza della spesa sanitaria è decisiva e il mancato controllo rischia di farne saltare l´intero impianto economico finanziario. La Regione spende per la sanità il 65% circa delle sue risorse, 2.700 milioni di Euro anno. Spende invece per il sistema delle imprese tutte, commerciali, industriali e di servizio, che la sanità alimenta, circa l´8% delle risorse, pari a 300 milioni di Euro, distribuiti pariteticamente tra aziende pubbliche e aziende private. Per la Regione occuparsi di sanità vuol dire oggi occuparsi anche delle imprese. Se non si risana la sanità non ci sarà spazio per sostenere le imprese che, soltanto a livello ligure, assicurano alla sanità circa 700 milioni di Euro anno. Se non si risana la sanità ci sarà invece spazio per avere invereconde gabelle come quella della maggiorazione dell´aliquota Irap. Dunque per strozzare la "gallina dalle uova d´oro". Per queste ragioni, per l´impatto che ha sul bilancio regionale e sulla vita dei cittadini, la sanità è problema non soltanto dell´Assessore preposto e di quello del bilancio ma dell´intera Giunta regionale. Sulle soluzioni sarà giudicata da tutti i cittadini ma anche dal mondo imprenditoriale interessatissimo direttamente e indirettamente al buon governo di questo comparto. La sanità non è solo un´emergenza ma il loro lavoro di tutti, Presidente e Assessori. Il loro lavoro. Buon lavoro. |