Sanità: "Non c´è trippa per i gatti" La Repubblica |
Le tasse non aumentano, Burlando vara i grandi tagli |
Nell´ultimo giorno utile ecco il responso sul piano di rientro dal deficit |
Nessun ritocco dell´Irap e neppure dell´Irpef per le fasce più deboli |
"Ma ora non si può più curare la gente e le lobby: basta clientele e ruberie" |
"La razionalizzazione comporterà difficoltà con sindaci, medici e altre categorie, ma va fatta. Per ora abbiamo solo evitato il disastro" |
AVA ZUNINO |
«La risposta del governo è positiva; il piano di risanamento è stato accolto e quindi, sia pure nell´ultimo giorno utile, diciamo ai cittadini che non scatterà l´aumento dell´Irap e neppure dell´Irpef per le fasce più deboli». Sono le parole con cui il presidente Claudio Burlando, ieri a mezzogiorno, ha annunciato che la copertura dei 252 milioni di euro del disavanzo della sanità del 2005 potrà avvenire senza ulteriori aumenti d´imposta: 120 milioni arriveranno dalla vendita di immobili, 91 dalla manovra fiscale di novembre (Irpef, Irap e benzina), 23 da risorse della Regione e 19 dal bilancio di assestamento. In consiglio regionale, dove ha parlato e dove oggi si discutono le sue dichiarazioni, Burlando non ha nascosto le difficoltà, si è detto pronto ad affrontare le contestazioni per le chiusure degli ospedali e dei reparti doppione e per la vendita del patrimonio. Ma soprattutto ha attaccato la gestione della sanità nel quinquennio del centrodestra. E non solo. L´affondo più crudo è nei confronti della giunta Biasotti e già ieri sera ha portato le reazioni della Casa delle Libertà e dell´ex governatore. Poi ha aperto all´opposizione: «Noi siamo disposti ad avere una discussione aperta. Un anno fa io proposi di avere due o tre esperti scelti comunemente per verificare i conti della sanità, ma nessuno mi ha mai risposto. L´offerta è sempre qua, ancora attuale». L´affondo di Burlando verso Biasotti e la sua giunta è preciso. Il presidente dice "sì" alle commissioni di inchiesta che il centrodestra vorrebbe. «Ci sono molte cose interessanti per la commissione di inchiesta: avete fatto una gara per l´ospedale di La Spezia che è stata annullata. Pochi giorni fa il direttore generale spezzino ha detto che non può bandire di nuovo la gara perché non c´è copertura. Sempre a La Spezia - dice Burlando, rivolto verso i banchi di Biasotti e del centrodestra - avete fatto un global service che non impegnava i privati ad assumere i dipendenti dell´ospedale, che sono rimasti e sono stati "riconvertiti": ma cosa fanno in un ospedale persone che si sono sempre occupate di caldaie? Sono tutte cose interessanti per una commissione di inchiesta, come aver fatto un solo centro per sterilizzare i bisturi e i ferri chirurgici per tutto lo spezzino: così se uno ha bisogno di un bisturi a Sarzana, deve andare a La Spezia». Burlando rincara: «Chiederei anche un giurì sul global service per il riscaldamento che avete fatto negli ultimi mesi del vostro mandato e che secondo voi doveva produrre un contenimento dei costi e invece, mi dicono i direttori generali che ha provocato un forte aumento. Tutte cose interessanti». Burlando è di un crudo realismo quando dice: «Non abbiamo più la possibilità di curare insieme la gente e le lobby: non ci sono soldi, non c´è trippa per gatti. Non è solo questione che non sia giusto è che non si può. Non è più tempo di usare la sanità per il consenso politico». Di Biasotti dice: «Non so con che faccia si candidi a fare il commissario della sanità; avete sbandierato fino all´ultimo che i conti della sanità erano a posto, poi il bilancio del 2004 era "taroccato", perché non avete caricato gli oneri contrattuali e avete fatto in modo che il disavanzo si vedesse quando non c´eravate più. Intendiamoci, disavanzo è anche il nostro, solo che noi lo diciamo. La differenza è la trasparenza, l´onestà». Burlando dice di essere consapevole delle difficoltà. «Abbiamo evitato il disastro, niente di più: tutto il resto va fatto», anche se «il sistema sanitario ligure non ha un aumento impazzito, ma assorbe il 5 per cento in più all´anno, una cosa normale». La "razionalizzazione" ospedaliera: «non sarà facile, perché bisogna spendere, sia per realizzare posti di hospice e riabilitazione sia per i convenzionamenti. Naturalmente tutto questo comporterà difficoltà con sindaci, medici e quant´altri». Ma, dice, nella "furia" di coprire il disavanzo del 2005 "che in un solo anno porterà via tutto il patrimonio": «bisogna curare la gente, mettere da parte clientele, lobby, ruberie che nella sanità ligure ce ne sono state, e dire ai direttori generali che l´obiettivo è la cura». Biasotti replica: «Poi ci dirà dove abbiamo rubato. Io sono soddisfatto perché il governo certifica che in 5 anni noi abbiamo perso 96 milioni. Niente di "taroccato": gli oneri contrattuali? Il governo aveva detto che li copriva». |