E' scontro per la tenda sul Priamàr
Lite tra il museo archeologico e l'Opera Giocosa. «La struttura mobile nasconde il nostro ingresso». «Non c'è alternativa: ai coristi serve un corridoio»
Contestata la copertura per proteggere l'uscita degli artisti dal palco
 
Da una parte il palco dell'Opera Giocosa; dall'altra il museo archeologico comunale (sul Priamar). Ora una tenda li separa. E questa tenda ha fatto scoppiare il finimondo.
E' quella che l'Opera Giocosa ha posato tra una colonna e l'altra dei portici di piazza del Maschio, sul Priamar, per consentire ai suoi artisti di andare dal palco ai camerini (nel palazzo del Commissario) senza esporsi in pubblico. E' un problema che si era già posto l'anno scorso, quello di creare un corridoio di "copertura", visto che i locali dietro il palco erano (e sono) inutilizzabili. Da qui l'idea della tenda alta due metri dei cinque totali dei portici.
Il problema è che questa tenda ostruisce la visuale al museo archeologico che ne resta nascosto dietro e quindi non gradisce. E venerdì sera, durante le prove generali dell'Opera Giocosa, questo mancato gradimento è esploso con fragore. Ne è nata una lite furibonda tra il personale del museo comunale (in particolare una dipendente) e i vertici dell'Opera Giocosa (in particolare il patron Tito Gallacci). Una lite breve ma accesa alla presenza di tanti testimoni. «Quella tenda ci nasconde il museo, ed è un problema, ma un altro fatto gravissimo è che dietro quelle tende c'è un deposito attrezzi su una loggia quattrocentesca. E poi ci chiudono le nostre uscite di sicurezza - ha detto la dipendente del museo - Alle nostre rimostranze, il responsabile dell'Opera Giocosa ci ha detto che il piazzale del Maschio è privato e che ci avrebbe fatto cacciare con un calcio nel "posteriore" visto che i soldi spesi per il loro palco vale 120 volte il nostro museo. E in più ha detto una serie di epiteti irripetibili. Pensare che il nostro museo è comunale...». «Falsità, è avvenuto il contrario, è quella dipendente che ha dato in escandescienza senza motivo, sembrava indiavolata - replica Tito Gallacci (Opera Giocosa) - Sono senza parole, noi quella tenda l'abbiamo messa per sopperire ad un problema oggettivo, è stato così anche l'anno scorso. Tutto però col consenso del Comune. Siamo noi che siamo stati aggrediti». Da parte sua il sindaco Federico Berruti, che ha la delega alla cultura, è caduto dalle nuvole. «Non sapevo di questa lite - ha chiarito ieri sera - Né conosco l'argomento tenda. Me ne occuperò al più presto».
D. Frec.


25/06/2006