Gli uomini non si odiano per differenze di razza e di cultura, ma sono fondamentalmente simili e  l’odio è un elemento indotto da fattori di altro tipo
ISLAM E OCCIDENTE: CULTURE CONTRAPPOSTE?

Margherita Pira

Nell’ambito delle manifestazioni  di Carcare – Estate, Telefono Donna ha presentato un recital di poesie e brani delle due diverse culture cercando di dimostrare che non è in atto uno scontro di civiltà contrapposte, come spesso si afferma,  ma, al contrario, che in realtà , quando un uomo è tale nel profondo del suo essere si esprime allo stesso modo a qualsiasi latitudine.

In effetti i brani scelti erano stati posti uno accanto all’altro, alternando poeti arabi e occidentali, e hanno evidenziato  un rapporto di similitudine sorprendente.

Gli slanci religiosi sono si,  potrebbe dire, identici sia che la divinità invocata venga nominata come Allah , come Geova o come Dio.

I due primi brani sono infatti dal Cantico dei Cantici e dal Corano. E non sono assolutamente incompatibili.

La vicinanza è ancora più evidente se si accostano i mistici.

In questo caso Jacopone da Todi che esclama “O iubelo del core che fai cantar d’amore” non è lontano dal poeta arabo che afferma “L’uomo di Dio senza vino è ebbro”

L’esperienza religiosa sentita in modo totalizzante e profondo non chiede il nome del Dio. Qualunque esso sia, l’uomo che vi si abbandona prova gli stessi slanci e le stesse sensazioni.

Ancora più evidente è il legame nelle poesie d’amore.

Guinizzelli e Petrarca che idealizzano la loro donna  e la vogliono “Laudare” la cantano con sentimenti simili a quelli degli arabi.

Che la donna si chiami Laura e vada per le vie della ridente  Provenza o Fatima e che passeggi per le vie di Bagdad le corde più intime di un cuore innamorato parlano lo stesso linguaggio.

Finalmente una donna, Gaspara Stampa.

Una signora del pubblico ha chiesto: “Perché Telefono Donna, associazione al femminile, ha citato poche poetesse?”

La risposta è molto semplice e anche un po’ triste: la cultura, da secoli,è al maschile.

La donna sul piedistallo, ma non in grado di competere neppure in un campo squisitamente spirituale ( e quindi in apparenza  maggiormente adatto a un fisico meno forte ) con i compagni dell’altro sesso.

Vengono in mente i versi “Dolce con un sorriso ogni agonia ci fate / ispirateci i versi ma non li giudicate!”

Il cuore di chi ama comunque  trova immagini stupende e terribilmente simili.

L’aspetto forse più importante per sostenere la tesi della somiglianza è nella parte centrale del recital.

In un testo superconosciuto da noi “Il Piccolo Principe” di Saint Exupéry si vede il protagonista innamorato di una rosa che cura e protegge perché è la sua rosa .Accanto ad un brano tratto da quest’opera ne è stato accostato un altro tratto da un poema arabo di Attar “La rosa e l’usignolo”

Qui il protagonista è un usignolo che si è appunto innamorato di una rosa.

Questa vicinanza incredibile tra le due opere indica meglio di ogni altro esempio come, quando è se stesso, l’uomo è profondamente uomo e basta.

Gli esempi sono ancora molti, ma sarebbe inutilmente superfluo citarli tutti. E’ bello sottolineare però la chiusura in cui a Kabir  il quale afferma  che “Di tutto ciò che respira Dio è il respiro” è stato avvicinato uno dei passi più noti della nostra letteratura, la preghiera alla “Vergine madre” di Dante.

Se attraverso questo piccolo recital è stato ancora una volta sottolineato il principio che gli uomini non si odiano per differenze di razza e di cultura, ma sono fondamentalmente simili e che l’odio è un elemento indotto da fattori di  altro tipo, Telefono Donna pensa di aver svolto un suo compito primario, cioè lottare contro la violenza che può assumere tante forma ( dagli odi familiari, agli squilibri sociali, alle motivazioni economiche… ) ma può, proprio per questa fondamentale somiglianza, essere vinta.         

Margherita Pira