SABATO, 24 GIUGNO 2006 La Repubblica |
Piano della Regione per abbattere i tempi che si sono nuovamente allungati: per i casi più gravi dieci giorni al massimo |
Sanità, liste d´attesa nel mirino |
L´assessore Montaldo: "Tutto pronto entro sei mesi" |
Sistema trasparente Ogni richiesta che arriva dovrà essere classificata esclusivamente in base al codice di priorità prestabilito |
ammende in arrivo Divieto alle aziende e alle Asl di chiudere le liste d´attesa, chi disattende questo obbligo va incontro a sanzioni |
AVA ZUNINO |
La Regione cambia l´organizzazione
delle prenotazioni degli esami diagnostici e delle visite
specialistiche, per tentare di abbattere stabilmente le liste di attesa
che si sono di nuovo allungate: a partire da fine anno i liguri potranno
ottenere visite specialistiche ed esami entro tempi stabiliti in base
alla patologia che presentano, con un minimo di 10 giorni per i casi più
gravi e un massimo di 6 mesi per i controlli di prevenzione
programmabili. I malati cronici non dovranno più prenotare ogni singolo
controllo, ma stabiliranno un percorso una volta per tutte, trovandosi
prenotati, ad esempio, un esame e una visita al mese o come stabilirà il
medico. Le Asl e le aziende avranno il divieto di chiudere le liste di
attesa, come invece adesso accade, e chi lo farà avrà ammende da mille a
seimila euro. Il tutto sarà essere operativo a fine anno: «il nuovo
sistema - spiega l´assessore Montaldo che ieri mattina ha ottenuto dalla
giunta l´approvazione delle misure per le liste di attesa - sarà a
regime in sei mesi, il tempo di insediare i gruppi tecnici e la
commissione regionale che dovranno riorganizzare il Cup, Centro Unico
della Prenotazioni, e stabilire i criteri di priorità e le linee guida». L´assessore dice che gli aspetti importanti della delibera di riorganizzazione del sistema delle prenotazioni sono quattro: «la trasparenza, perché ogni richiesta che arriva dovrà essere classificata in base al codice di priorità, il divieto di chiudere le liste di attesa, le sanzioni per chi disattende questo obbligo e infine la creazione dei percorsi per i malati cronici». Il documento approvato ieri dalla giunta parte dalla premessa che la soluzione di diminuire i tempi di attesa aumentando il numero di ore in cui le apparecchiature diagnostiche vengono utilizzate, non ha funzionato. «Sono approcci - si legge nel documento - che nel lungo periodo, secondo l´esperienza internazionale, hanno dimostrato di essere inefficaci perché incrementano l´offerta e con questa rischiano di aumentare anche la domanda». E´ per questo che nella riforma verranno coinvolti i medici per stabilire con loro percorsi di appropriatezza delle prescrizioni. Al di là di queste considerazioni, in Liguria l´esperimento fatto negli anni scorsi dalla giunta di centrodestra, che ha diminuito le liste di attesa riconoscendo prestazioni straordinarie al personale in modo da utilizzare per tutto il giorno le apparecchiature diagnostiche, è naufragato anche per questioni economiche. Mancano le risorse per pagare gli straordinari o il personale in più. Nella delibera approvata ieri, vengono introdotte le "classi di priorità", cui Asl e aziende ospedaliere dovranno attenersi quando fissano gli appuntamenti. Se oggi le Asl sono tenute a fornire la prestazione entro 30 giorni (salvo le urgenze) in qualunque struttura del loro territorio, da fine anno i tempi saranno differenziati sulla base di criteri validi per tutti e segnati da un codice. Andranno soddisfatte entro 10 giorni le richieste per i casi in cui la tempestività influenza "marcatamente" le condizioni del paziente; entro 30 giorni le visite nei casi in cui la tempestività "non" influenza marcatamente la prognosi ed entro 60 gli esami la cui effettuazione "non" influenza marcatamente la prognosi. |