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Tariffe speciali per i residenti. Riduzione generale dei
prezzi dei parcheggi a pagamento (sia dei park con le
sbarre, sia dei parcometri). Promozioni per sfruttare di più
il grande park di piazza del Popolo che con i suoi 1250
posti è uno dei più capienti del nord Italia eppure non è
quasi mai pieno.
Dopo quella sulla pulizia stradale, scatta la rivoluzione
dei parcheggi. Una rivoluzione che dovrà, secondo la giunta
Berruti, servire due scopi: far spendere meno gli
automobilisti e liberare il centro dal caos e dalla doppia
fila selvaggia.
«Le linee guida sono queste, aspetto solo che l'Ata ci
mostri i dati dei parcheggi a pagamento per verificare la
fattibilità di un abbassamento tariffario che è la prima
misura da adottare», spiega il sindaco Berruti.
Da economista, il suo ragionamento si basa tutto sui numeri.
E i numeri dell'Ata svelano tra l'altro grosse sorprese. Non
ci credete? Ragioniamo. In tutta la città il numero dei
parcheggi a pagamento (sbarre più parcometri) è circa di 2
mila posti (esattamente 1942: 1550 con le sbarre e 392 con i
parcometri). Dalla gestione di questi 2 mila posti l'Ata
incassa una cifra vicina ai 750 mila euro l'anno. Quindi, in
soldoni, ognuno dei 2 mila posti "rende" circa 375 euro
all'anno. Che divisi in 300 giorni (alla domenica sono
gratis) fanno poco più di un euro al giorno (1,25 euro).
Pochino, per non dire niente. C'è ancora un dato: il prezzo
delle tariffe savonesi è di 1 euro all'ora (1 euro le
sbarre, 1.25 i parcometri), e questo significa che ogni
giorno, in media, i 2 mila posti a pagamento sono utilizzati
un'ora sola e per tutto il resto del giorno restano
completamente vuoti.
Ecco spiegato il nocciolo del problema: il problema è che
questi benedetti posti nessuno li usa perché nessuno è
disposto a spendere per lasciare l'auto in sosta. La
stragrande maggioranza degli automobilisti insegue, anche
per ore, quelli gratuiti: che sono 3300, tra completamente
liberi e vincolati dal "disco orario". E questo crea quell'effetto
caos e doppia fila che ogni giorno paralizza la città e
innervosisce tutti.
E' un ragionamento semplice semplice. Non serve un
matematico per farlo. Ed è quello che il sindaco Berruti ha
subito intuito. Da qui la volontà di ribassare le tariffe.
«Servirà per incentivare l'uso dei parcheggi pubblici -
spiega Berruti - e' chiaro che il problema è tutto qui».
«Il ritocco dei prezzi si può fare, è una decisione politica
che la giunta comunale deve solo comunicarci - aggiunge il
direttore Ata, Piero Pirola - dal punto di vista pratica è
evidente che piazza del Popolo sia sottosfruttato, ma i park
di Priamar e via Piave sono sempre pieni. E lo stesso i
parcometri».
E anche l'opposizione gradisce l'intervento sulle tariffe.
«Accolgo favorevolmente quest'intenzione del sindaco - ha
scritto Fabio Orsi (Forza Italia) - fino ad oggi maggioranza
e opposizione avevano sempre rigettato qualsiasi nostra
richiesta in tal senso. L'essenziale è che ogni novità sia
adeguatamente spiegata ai cittadini».
Dario Freccero
23/06/2006
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