Si andò avanti a discutere così per un po’: - Metrobus! – No, Aurelia bis! – No, è meglio il Metrobus! – Macché, è più utile la nuova strada…Tutta questa confusione partorì l’ultimo improbabile progetto, per collegare solo Vado e Savona....ora
il progetto pare sia stato definitivamente affossato
di Nonna Abelarda versione stampabile |
Vorrei dire anch’io la mia, visto che lo fanno in tanti, sulla questione Metrobus. Niente di tecnico, non sarei in grado, solo un parere spassionato ed esterno da semplice cittadina, per quel che mi è rimasto dalla lettura dei giornali nel corso degli anni.
Il discorso partì un bel po’ di anni fa. (Quindici?) Si trattava allora dell’idea di una linea pubblica di qualche tipo che collegasse Vado ad Albisola, parallelamente all’Aurelia, per alleggerirne il traffico, sfruttando in parte la dismessa sede ferroviaria, il che avrebbe probabilmente permesso di contenere i costi.
Diciamo che, almeno in linea teorica, progetti del genere hanno un loro perché, soprattutto è cosa apprezzabile (magari all’estero, va’…) l’idea di riutilizzare strutture esistenti e in buono stato per scopi apprezzabili, anziché demolirle, con costi del tutto inutili e a carico della cittadinanza. Oppure di sfruttare in modo più efficiente ciò che è sotto utilizzato. Ricordo, per esempio, un interessante progetto di matrice sindacale per costituire una specie di mini-metropolitana fra Savona e la Valbormida, in alternativa parziale agli autobus sul Cadibona, con la linea della Savona-Torino e istituendo fermate intermedie.
La proposta cadde nel nulla. Eh, bei tempi quelli, tuttavia: almeno si osava parlarne, di certe idee. Ora, neanche più si formulano, ciò che conta sono solo i parcheggi. Pare che comandino su tutto.
E torniamo al Metrobus. Parte dei finanziamenti previsti e ventilati furono spesi per un primo progetto. Attenzione, non di realizzazione, ma una cosa ancora più a monte, uno “studio di fattibilità “. Ci furono opposizioni, specie ad Albissola Marina da parte del sindaco, che non gradiva il percorso. Forse si toccavano aree pregiate o si temevano mugugni della popolazione. Ci furono boicottaggi. Ostruzionismi. Qualcuno diceva che era prioritaria invece l’Aurelia bis, per alleggerire il traffico. Ma pure sull’eventuale tracciato di quest’ultima non mancavano opposizioni e malumori che ne rallentavano l’iter.
Si andò avanti a discutere così per un po’: - Metrobus! – No, Aurelia bis! – No, è meglio il Metrobus! – Macché, è più utile la nuova strada…
Come quei due bambini con la bacchetta magica della pubblicità di un auto, solo che lì (siamo in ambito fiabe) alla fine sono entrambi accontentati, invece noi, manco a farlo apposta, abbiamo finito per non realizzare né l’una né l’altra e tenerci un traffico spaventoso.
Così, si andò avanti fra burocrazie pesanti come macigni e sindromi NIMBY: acronimo per “not in my back yard” , non nel mio cortile, espressione con cui in Usa si indica la protesta contro qualsiasi realizzazione che tocchi gli interessi personali della gente, cosa che a quanto pare è diffusissima da noi in Liguria, dove amiamo tanto protestare contro, quasi mai “per” ottenere qualcosa.
Nel frattempo, forse per tener vivo l’interesse o come alibi per non perdere del tutto i finanziamenti, si andava avanti a parlarne, magari con costi conseguenti a fondo perduto.
Tutta questa confusione partorì l’ultimo improbabile progetto, per collegare solo Vado e Savona, cioè il tracciato meno osteggiato ma poco utile, spendendo cifre astronomiche per strutture dedicate, per ottenere alla fine qualcosa di meno efficiente della buona vecchia linea 6, una delle migliori, più frequentate e più veloci di Savona.
A questo punto la protesta fu massiccia, anche da parte della popolazione, si formarono comitati, e come dare loro torto? Non era più un discorso NIMBY, era un opporsi all’assurdo.
Il progetto pare sia stato definitivamente affossato. Qualcuno giustamente si indigna e si chiede chi debba pagare per tutto questo, e certo bisognerebbe che gli errori di valutazione, le burocrazie eccessive, le scelte sbagliate il cui costo ricade sui cittadini avessero in qualche modo dei responsabili a cui chiederne conto. Ugualmente, però, chiamerei in causa come correi tutti coloro che nel tempo si sono opposti “a prescindere” , mettendo i bastoni fra le ruote al progetto per motivi politici, pregiudiziali, propagandistici, per miopia, per interessi particolari, invece di entrare nel merito e discuterne, come sarebbe stato più logico e maturo fare.
Ora sembra che ci sia un tentativo, da parte dell’architetto Aschiero, di nuova proposta, un progetto più economico e fattibile. Valido o no, vale senz’altro la pena di intavolare una discussione concreta e costruttiva, tra cittadini, tecnici, movimenti di opinione, forze politiche e culturali. Potrebbe comunque scaturirne qualcosa, e in generale un dibattito serio su progetti futuri, per una mobilità più moderna e compatibile, deve comunque essere iniziato. O meglio, ri-iniziato.
Purtroppo però sento riproporre da parte di qualcuno le vecchie pregiudiziali, per cui, nel mio piccolo, mi permetto di osservare che:
- l’annosa questione per cui il trasporto privato è comunque preferito e preferibile al pubblico, per questioni di tempi di percorrenza, attese, disagi, distanze delle fermate, e per cui non vale la pena di investire in nuove linee pubbliche, se mai in nuove infrastrutture alla viabilità, non tiene conto di una marea di fattori: inquinamento (eh, lo so, per molti sono ubbie ambientaliste, ma se vogliamo tenerci alla fredda contabilità, causa anche costi a carico del servizio sanitario per tutte le malattie correlate) ; traffico in costante aumento e infrastrutture e parcheggi in fisiologico ritardo; rumore, stress, minore vivibilità della città e diminuite attrattive turistiche, future leggi comunitarie più stringenti in proposito. E un mare di altre cose che non posso elencare per brevità.
- si dice che non si potrebbe rendere competitivo il mezzo pubblico se non con mezzi coercitivi (orrore!). Io dico che esistono anche i mezzi educativi e civili: non è necessario minacciare le persone, si può anche incentivarle migliorando la qualità dei servizi e penalizzando il privato in modo lecito e non vessatorio. A nessuno, credo, piace imprecare nel traffico e consumare un sacco di benzina a costi sempre più elevati, se appena ha un’alternativa decente. Ma questo concetto è rifiutato dai fautori della libertà individuale a spada tratta, anche libertà di inquinare e rovinarsi la salute e il portafoglio. Dimenticandosi che promettere a tutti, a tutti i costi, strade scorrevoli e parcheggi è quasi come pretendere che chiunque acquista un biglietto vinca alla lotteria. Ma c’è chi basa le sue proposte politiche su illusioni del genere, sapendo che l’illusione genera consensi più del realismo.
- chi dice di non aver mai visto sugli autobus persone cariche di borse della spesa, evidentemente non ha mai preso un autobus in vita sua. Chi dice che sono soprattutto gli anziani ad aver bisogno della macchina, non ha mai esaminato la tipologia di frequentatori di autobus qui a Savona: molti anziani appunto, casalinghe, stranieri, studenti. Se mai, rovesciando il discorso, per ammortizzare i costi bisognerebbe cercare di rendere interessante il servizio pubblico anche per altre categorie, per esempio chi usa costantemente l’auto per andare al lavoro.
Infine, chiudo con una simpatica nota di pessimismo, ricordando che:
- si è perso già un sacco di tempo prezioso e la situazione viabilità e trasporti intanto degenera
- molte delle strutture, ponti ecc. che potevano essere riutilizzati sono stati demoliti nel frattempo
- siamo in un momento storico pochissimo, anzi per niente, favorevole ai grossi investimenti, al contrario di qualche anno fa.
- ci siamo lasciati passare l’attimo in cui c’erano finanziamenti comunitari anche cospicui per infrastrutture, specie se ecologicamente compatibili. Ora la comunità europea si è allargata e la trippa per gatti scarseggia sempre più.
Detto tutto questo, almeno cerchiamo di imparare dal passato e pianificare qualcosa per il futuro. Non è tempo perso, comunque.
Nonna Abelarda