Lavoro nero: nel mirino ristoranti, pizzerie e bar  IL SECOLOXIX
Situazioni di illegalità accertate dai caribinieri nell'80% degli esercizi pubblici del territorio provinciale
 
Nell'ottanta per cento degli esercizi pubblici della provincia, soprattutto ristoranti e pizzerie ma anche seppur in maniera minore bar e gelaterie, vi sono situazioni di illegalità relative al lavoro "in nero". Un fenomeno che interessa in modo particolare le località rivierasche e la stessa Savona, mentre è invece assente in Valbormida. Molto migliore, invece, almeno sotto questo profilo, la situazione nelle strutture alberghiere.
E' quanto emerge a conclusione degli accurati controlli che i carabinieri del comando provinciale di Savona hanno effettuato nei giorni scorsi insieme ai loro colleghi in servizio presso la Direzione provinciale del lavoro. «Quello che è emerso - sottolinea il comandante provinciale dell'Arma, Francesco Laurenti - è purtroppo un quadro di diffusa illegalità. Dovuta non tanto alla presenza nei pubblici esercizi di immigrati irregolari, quanto al fenomeno del lavoro "in nero" che sembra interessare sia i lavoratori italiani che gli extracomunitari. In tutta la provincia abbiamo effettuato oltre una settantina di controlli, rilevando ben sessanta irregolarità. Riscontrate comne detto all'interno di ristoranti e pizzerie ma anche di bar e gelaterie».
L'operazione, disposta dal comando provinciale dell'Arma in stretta collaborazione con l'Ufficio provinciale del lavoro per monitorare la situazione del lavoro nei pubblici esercizi e in alcune strutture ricettive della provincia, è scattata a metà settimana ed ha visto impegnati numerosi militari. Gli esercizi pubblici, sia ristoranti che bar, e le aziende ricettive controllate sono state come detto più di settanta, e nell'ottanta per cento dei casi sono stati trovate delle irregolarità sotto il profilo del mancato rispetto delle norme previste dal contratto di lavoro.
Alla fine i titolari di tre ristoranti di Alassio e Spotorno sono stati denunciati all'autorità giudiziaria perchè avevano alle loro dipendenze immigrati extracomunitari privi del permesso di soggiorno, mentre un giovane egiziano, sorpreso a lavorare all'interno di un ristorante di Spotorno, è stato arrestato perchèè risultato non aver ottemperato a un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale firmato dal questore di Savona nel febbraio scorso. Una quarantina, infine, gli esercenti che i carabinieri hanno denunciato per irregolarità di carattere amministrativo. «I controlli - spiega ancora il colonnello Laurenti - hanno permesso di portare alla luce la punta di un iceberg, che è quello del lavoro "in nero". A questo punto toccherà agli uffici competenti, ai quali abbiamo naturalemnte segnalato le irregolarità riscontrate, effettuare un ulteriore lavoro di verifica per individuare le violazioni di carattere fiscale e contributivo che derivano dalla mancata regolarizzazione dei dipendenti».
Gianluigi Cancelli