Centrale, "richiamo" Ds a Gambardella  IL SECOLOXIX
Cresce la tensione intorno all'operazione Ferrania. Le sollecitazioni dell'azienda agli enti locali hanno provocato la reazione dei partiti
Il segretario provinciale Lunardon: «Prima gli investimenti, poi lo studio di fattibilità del progetto»
 
Cairo. Duro ? j'accuse dei Ds contro l'amministratore di Ferrania, Gambardella, sulla vicenda della centrale a carbone. Prima la presentazione di un piano industriale per uno sviluppo complessivo con relativi e dettagliati investimenti messi nero su bianco; poi si potrà discutere di centrale.
Intervengono i Democratici di Sinistra, con una nota del segretario provinciale, sul dibattito in corso sul carbone, battendo il tempo ai manager Ferrania dopo la sollecitudine con cui la proprietà (gruppo Fitra) ha presentato nei giorni scorsi lo studio di fattibilità per una centrale termoelettrica sulle aree dello stabilimento, privilegiando l'opzione carbone.
Il segretario Giovanni Lunardon pone alcuni paletti e lo fa in maniera decisa, dettando condizioni alla dirigenza: «Per noi la priorità va al rilancio industriale dell'azienda. Gli enti locali nell'accordo di programma si sono impegnati a valutare il progetto di centrale. Lo faranno guardando al merito del progetto, alla sua reale sostenibilità, all'impatto sul territorio"è la premessa, prima dell'avvertimento, "ma lo faranno solo dopo aver conosciuto le reali intenzioni dell'azienda, gli investimenti che metterà in campo, i progetti di sviluppo".
Poi il dicktat di Lunardon: «Se non ci saranno gli investimenti, se non ci sarà un piano industriale serio e credibile, non si aprirà neppure la valutazione dello studio di fattibilità della centrale». Ed è su quel neppure che viene posto l'accento: «Non siamo disposti ad accettare in alcun modo un rovesciamento dell'ordine di priorità che collochi la centrale come condizione di tutto il resto. Questa cosa non sta negli accordi e non sta neppure nella volontà degli enti locali». Nel mirino del segretario Ds l'ingegner Gambardella: «Spesso ci dice che intende passare dalla cultura del dire alla cultura del fare, purtroppo non ci pare che le cose stiano andando così». E cita l'ipotesi di nuovi esuberi, il mancato pagamento degli aumenti contrattuali, che saranno oggetto questa mattina (ore 9,30) di un vertice tra il capo del personale (Cortesi) e i sindacati l'assenza di un piano industriale.
Alberto Parodi


22/06/2006