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Cairo. Se ne è parlato tanto, per mesi, tra polemiche e
accuse tra proprietà, ambientalisti ed enti locali. Ma
adesso il progetto di centrale termoelettrica sulle aree di
Ferrania diventa concreto. Due gruppi da 400 megawatt, per
complessivi 800, in caso di alimentazione a ciclo combinato
a gas metano. Oppure un impianto di 660 megawatt se si
sceglie l'opzione a carbone. Ci sono già i primi dati, nero
su bianco, su cui discutere, visto che nei giorni scorsi,
allo scadere dei tempi previsti dall'accordo di programma
sottoscritto con le istituzioni, l'amministratore delegato
del gruppo Fitra (Ferrania), Giovanni Gambardella, ha
presentato in Regione lo studio di fattibilità sulla
centrale.
«Più avanti faremo un comunicato in cui ufficializzeremo
tutti i nostri progetti» si è limitato a dire lo stesso
Gambardella. Una sorta di progetto preliminare, una
"comparazione" tra le due ipotesi di centrale, a carbone
come preferito dall'azienda, oppure a metano, il male
minore, auspicato dagli enti locali. I dettagli del progetto
consegnato all'ufficio delle attività produttive della
Regione, e poi smistato al settore Ambiente, sono ancora
avvolti dal riserbo, tanto che in Comune a Cairo gli
amministratori ne sono all'oscuro. Ma una prima reazione, di
stupore, è arrivata dagli uffici della Regione, dove
l'assessore regionale Franco Zunino (ambiente) nel
confermare la presentazione dello studio nota come la
"taglia" della centrale a carbone «sia di 660 megawatt,
potenza che mi sembra superiore a quanto si era pensato in
un primo momento», e fa riferimento ai generici 400 inseriti
negli accordi con gli enti locali. Per il resto non si
sbilancia: «È ancora troppo presto fare commenti, bisogna
vedere il progetto, siamo soltanto ad una prima presa
d'atto».
Intanto dalla Regione fanno sapere che la valutazione
d'impatto ambietale (Via) sarà a livello nazionale, e quindi
ministeriale. Invece il consigliere dei Verdi Carlo Vasconi
rinnova il monito: «In Valbormida la centrale non la vuole
nessuno, continueremo ad opporci al carbone che è l'opzione
privilegiata dal gruppo Gambardella».
Alberto Parodi
20/06/2006
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