«C'è bisogno di Fuksas?» IL SECOLOXIX
l'intervento
 
Dopo Bofill, a Savona ci tocca parlare dell'architetto Fuksas. Ma non per dire se il suo progetto è bello, perché non è questo il punto. Il punto è chiederci se sono utili la nuova torre e un'altra quota di posti barca. E per domandarci quali oneri Savona dovrà sopportare per la viabilità, per la crescita dei prezzi delle case, per l'impatto ambientale. Parte della risposta è già contenuta nella provocazione di Fuksas sul costo di costruzione del faro: 1250 euro al metro quadro. E il prezzo di vendita delle case? Almeno otto volte maggiore... Ovvio: nessuno gli ha chiesto di progettare case popolari. E nessuno contesta la sua correttezza professionale nel rispondere alle richieste della committenza, come nessuno contesta il diritto dei privati a realizzare i maggiori guadagni consentiti dalla legge. Il limite deve essere posto dagli enti che rappresentano la società civile, soprattutto nella cura degli ambienti naturali, per proibire nel modo più assoluto la loro urbanizzazione: il mare è proprietà di tutti; il tratto di costa tra Savona ed Albissola è l'unico ancora integro e su di esso c'è un vincolo ai sensi della legge 1492/39; e poi esiste la proposta di un Sic (sito di interesse comunitario). Ricordiamo che nel territorio di Savona sono già stati approvati interventi privati su aree che secondo la nostra associazione sono di tutti (demanio e Comune), e che la Procura di Savona ha avviato indagini per le verifiche del caso. E questo vale sia per Savona che per Varazze, dove si tratta di "soli" 30 alloggi. Siamo ormai abituati alle originalità, per non dire stranezze, dei grandi nomi dell'architettura. Ognuno le valuta secondo i suoi criteri estetici. E' indubbio, però, che spesso i grandi nomi vengano strumentalizzati per portare avanti interessi particolari. Italia Nostra auspica che i temi qui appena accennati vengano dibattuti con tutta la città.
Ing. Mauro Dell'Amico presidente Italia Nostra


22/06/2006