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Totogiunta e affini. La novità del giorno è che il
presidente di Ips Nanni Ferro non entrerà nell'esecutivo (e
si sapeva da alcuni giorni), ma in compenso è intenzione del
sindaco chiamarlo a Palazzo Sisto come direttore generale.
La sorpresa è tanta, ma si spegne in fretta se si considera
che la soluzione consente, come si suol dire, di salvare
capra e cavoli: Ferro resterà a capo di Ips (non avrebbe
potuto come assessore) e, nel frattempo, affiancherà
Federico Berruti in Comune. Un giochetto che, negli ambienti
della politica cittadina, sta già suscitando più di un
mugugno: c'è chi infatti sottolinea «l'inopportunità
politica e sostanziale» di questo doppio ruolo pigliatutto e
strategico, anche se formalmente c'è il via libera della
legge e degli statuti. Soprattutto, bisognerà vedere se la
cosa piacerà al presidente provinciale Marco Bertolotto e ai
suoi - che su Ips hanno molta voce in capitolo ed hanno
detto più volte di voler contare ancora di più - ora che
sono stati scottati da una direzione provinciale della
Margherita che ha, di fatto, sconfessato la loro linea e
dato il via libera al coordinatore Alfio Minetti. Minetti in
giunta, accanto a Franco Lirosi, manderà l'uomo per cui ha
corso tutta la campagna elettorale: Giampiero Aschiero,
professione architetto. E non Livio Giraudo, garantito da
Bertolotto. E' stata una direzione drammatica, quella della
Margherita tenuta martedì sera. Conclusa con le dimissioni
dall'esecutivo di Carlo Scrivano, assessore in Provincia.
Come si ricorderà, Minetti, lo scorso lunedì, aveva scritto
al neosindaco paventando "lesioni" al partito se la scelta
degli assessori non fosse avvenuta nell'ambito dei
consiglieri eletti (Lirosi, Casalinuovo, Tuvè e Aschiero).
Poi aveva preso carta e penna Scrivano, a nome dei cinque
dell'esecutivo provinciale del partito di Rutelli (Scrivano,
Manzi, Tabbò, Ferrari, Giraudo) per sconfessare la linea del
coordinatore provinciale. Il sindaco ha però scelto di
continuare a trattare con Minetti, rilegittimando l'uno e
delegittimando gli altri. Martedì sera la resa dei conti con
le dimissioni di Scrivano e, poi, un comunicato trionfale di
Minetti che conferma «piena fiducia» (forse qualcuno
immaginava golpe alle porte?) al sindaco appena eletto. ?,
ieri, ha strappato a Berruti l'impegno a dare ad Aschiero il
secondo assessorato di competenza. Lo schema che sta per
andare in porto (oggi le ultime trattative, forse già
venerdì l'imprimatur) prevede poi Paolo Caviglia vicesindaco
per la Rosa nel Pugno che avrà anche la presidenza del
consiglio (in corsa Marco Pozzo e Renato Giusto).
Rifondazione Comunista, come è noto da mesi, manderà in
giunta Jorg Costantino. Poker per i Ds con Franco Aglietto,
Luca Martino, Lucia Bacciu e Livio Di Tullio, grande
ispiratore di tutte le alleanze e controalleanze nate in
queste ore tormentate. Vicende, comunque vada a finire, che
sul campo lasciano più di una ferita da curare. Da Genova,
ad esempio, si fa sentire anche l'assessore regionale al
bilancio G. B. Pittaluga. Lo fa per «stigmatizzare» ed
esprimere «preoccupazione». Gente di Liguria non av rà
rappresentante in giunta «nonostante gli impegni assunti dal
sindaco all'atto della costituzione delle liste».
Antonella Granero
15/06/2006
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