Il giro di valzer della giunta Berruti escono Ferro e Giraudo, entra Aschiero
Il presidente Ips forse direttore generale a Palazzo Sisto. Battaglia nella Margherita, Scrivano lascia l'esecutivo  IL SECOLOXIX
 
Totogiunta e affini. La novità del giorno è che il presidente di Ips Nanni Ferro non entrerà nell'esecutivo (e si sapeva da alcuni giorni), ma in compenso è intenzione del sindaco chiamarlo a Palazzo Sisto come direttore generale. La sorpresa è tanta, ma si spegne in fretta se si considera che la soluzione consente, come si suol dire, di salvare capra e cavoli: Ferro resterà a capo di Ips (non avrebbe potuto come assessore) e, nel frattempo, affiancherà Federico Berruti in Comune. Un giochetto che, negli ambienti della politica cittadina, sta già suscitando più di un mugugno: c'è chi infatti sottolinea «l'inopportunità politica e sostanziale» di questo doppio ruolo pigliatutto e strategico, anche se formalmente c'è il via libera della legge e degli statuti. Soprattutto, bisognerà vedere se la cosa piacerà al presidente provinciale Marco Bertolotto e ai suoi - che su Ips hanno molta voce in capitolo ed hanno detto più volte di voler contare ancora di più - ora che sono stati scottati da una direzione provinciale della Margherita che ha, di fatto, sconfessato la loro linea e dato il via libera al coordinatore Alfio Minetti. Minetti in giunta, accanto a Franco Lirosi, manderà l'uomo per cui ha corso tutta la campagna elettorale: Giampiero Aschiero, professione architetto. E non Livio Giraudo, garantito da Bertolotto. E' stata una direzione drammatica, quella della Margherita tenuta martedì sera. Conclusa con le dimissioni dall'esecutivo di Carlo Scrivano, assessore in Provincia. Come si ricorderà, Minetti, lo scorso lunedì, aveva scritto al neosindaco paventando "lesioni" al partito se la scelta degli assessori non fosse avvenuta nell'ambito dei consiglieri eletti (Lirosi, Casalinuovo, Tuvè e Aschiero). Poi aveva preso carta e penna Scrivano, a nome dei cinque dell'esecutivo provinciale del partito di Rutelli (Scrivano, Manzi, Tabbò, Ferrari, Giraudo) per sconfessare la linea del coordinatore provinciale. Il sindaco ha però scelto di continuare a trattare con Minetti, rilegittimando l'uno e delegittimando gli altri. Martedì sera la resa dei conti con le dimissioni di Scrivano e, poi, un comunicato trionfale di Minetti che conferma «piena fiducia» (forse qualcuno immaginava golpe alle porte?) al sindaco appena eletto. ?, ieri, ha strappato a Berruti l'impegno a dare ad Aschiero il secondo assessorato di competenza. Lo schema che sta per andare in porto (oggi le ultime trattative, forse già venerdì l'imprimatur) prevede poi Paolo Caviglia vicesindaco per la Rosa nel Pugno che avrà anche la presidenza del consiglio (in corsa Marco Pozzo e Renato Giusto). Rifondazione Comunista, come è noto da mesi, manderà in giunta Jorg Costantino. Poker per i Ds con Franco Aglietto, Luca Martino, Lucia Bacciu e Livio Di Tullio, grande ispiratore di tutte le alleanze e controalleanze nate in queste ore tormentate. Vicende, comunque vada a finire, che sul campo lasciano più di una ferita da curare. Da Genova, ad esempio, si fa sentire anche l'assessore regionale al bilancio G. B. Pittaluga. Lo fa per «stigmatizzare» ed esprimere «preoccupazione». Gente di Liguria non av rà rappresentante in giunta «nonostante gli impegni assunti dal sindaco all'atto della costituzione delle liste».
Antonella Granero


15/06/2006