Porto di Varazze, un architetto al lavoro con i magistrati
L'inchiesta
IL SECOLOXIX
 
Varazze. Sorpresa assoluta negli ambienti politico amministrativi varazzini per la decisione della procura di aprire un'indagine sulle opere residenziali-commerciali del porto di Varazze. Ma intanto riprende voce la posizione di quelle forze che, pur favorevoli all'ampliamento portuale, hanno sempre contestato la mancanza di contropartite per la città, nonostante le ampie assicurazioni in merito. La procura della Repubblica di Savona, intanto, ieri ha nominato un architetto perito del tribunale. Si tratta di un professionista proveniente da da un'altra regione che si è subito messo al lavoro per verificare assieme ai magistrati Vincenzo Scolastico e Chiara Paolucci, i documenti già acquisiti. L'indagine sulla "Marina di Varazze" si presenta complessa e punta sulla concessione demaniale rilasciata a settembre 2002, su verifiche dell'Accordo di programma dello stesso anno, sulle possibilità di utilizzo di siti dell'ex demanio marittimo per usi privati, e pure sui finanziamenti europei ottenuti per realizzare l'intero complesso. Antonio Ghigliazza, sindaco di Varazze, è cauto. «Apprendo la notizia dell'indagine dai giornali - dice - e scopro proprio dal Secolo XIX che nel mirino della magistratura ci sarebbero anche atti amministrativi, che sono plurimi, compiuti dal Comune. Sono sorpreso, perchè non abbiamo avuto comunicazioni in merito. Tuttavia siamo sereni, sicuri e attendiamo eventuali comunicazioni».La notizia ha scosso vari ambienti, da quello politico a quello commerciale e artigianale. «Non contestiamo l'opera in sé - osserva Giovanni Delfino, capogruppo di "Libera Varazze", movimento di opposizione - , ma ricordo che da anni denunciamo le mancate contropartite alla collettivà che sarebbero dovute derivare dall'intervento. Inoltre, rilevo come, rispetto al progetto del 1989, siano comparse volumetrie residenziali allora non previste e che, al tempo stesso, siano spariti i contributo per nuove vasche dell'acquedotto, alla piscina olimpica e al teatro all'aperto, oltre al mantenimento dei posti barca comunali, alla fine ridotti da 240 a meno di 100».


18/06/2006