Domani Federico Berruti nominerà la sua giunta e, il
prossimo 27 giugno, giurerà davanti al consiglio comunale
finalmente insediato a tutti gli effetti. Allora, la nuova
amministrazione potrà davvero dire di essere partita per il
mare aperto.
Nel frattempo, il nuovo sindaco deve continuare a masticare
amaro per le difficoltà nate durante la formazione
dell'esecutivo. Difficoltà che hanno aperto fronti politici
imprevisti, ma anche ferite personali che, ad oggi, paiono
difficilmente sanabili.
L'ultima botta arriva da "Gente della Liguria", il movimento
dell'assessore regionale G. B. Pittaluga che allunga il
fronte dei "nemici" della nuova amministrazione (che in via
Fieschi comprende anche il vicepresidente Massimiliano
Costa, ma non solo). L'altro pomeriggio, l'assessore non
aveva voluto partecipare all'ultimo incontro della sua lista
con il sindaco Berruti, dopo essersi lamentato di averlo
lungamente cercato, senza riuscire a parlargli, nelle fasi
delicate e convulse che hanno portato alla scelta degli
assessori (e all'esclusione imprevista di "Gente della
Liguria" alla quale era stato garantito un posto nella
persona di Christian Ghigo Gaspari). Ieri sono trapelati gli
elementi di una lunga lettera che Pittaluga ha inviato al
neosindaco, fredda e carica di accuse al vetriolo. Pittaluga
spiega che il suo movimento esce «fortemente umiliato» dal
trattamento che le è stato riservato. L'assessore compie un
lungo e articolato ragionamento politico sulle motivazioni
del suo movimento, sulla rappresentanza di una fetta
dell'elettorato moderato nella coalizione di centrosinistra,
sul passaggio di alcuni esponenti del centrodestra locale
dalla sua parte e, quindi, dalla parte di Berruti. Pittaluga
conclude che, per il trattamento ricevuto «il centrodestra
da oggi in poi irriderà i transfughi nel centrosinistra». E
aggiunge: «Ti pare di aver fatto un utile servizio in chiave
prospettica al centrosinistra? Se ci rifletti con serenità,
credo anche tu converrai con me che del comportamento
opportunistico non vi può essere alcuna giustificazione».
Pittaluga poi affonda: «Oggi sei forte, se non ubriaco del
successo elettorale che hai ottenuto». E poi: «Verranno
tempi diversi. Ti renderai conto allora che in politica la
reputazione e la credibilità personale sono caratteristiche
decisive. Oggi la tua credibilità presso di me, pare anche
presso altri, è pressoché nulla».
Tutto parte, pare capire, da promesse fatte e poi non
mantenute, la stessa accusa partita anche dalla Provincia.
Federico Berruti si difende con fermezza e umiltà: «Mi
dispiaccio sinceramente se i miei comportamenti sono apparsi
irriguardosi». Ed aggiunge: «Se ho fatto errori di metodo
nella conduzione della vicenda, me ne scuso e spero tutto si
possa presto chiarire. Quanto al merito, però, rivendico le
mie libere, autonome scelte».
Antonella Granero
La
cultura resterà nelle mani del primo cittadino
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poltrone e deleghe |
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Federico Berruti terrà per sé la delega
alla cultura, contesa tra Franco
Aglietto e Luca Martino. A quest'ultimo,
invece, andrà il bilancio. Sono gli
ultimi due nodi scelti ieri dal sindaco
prima della proclamazione ufficiale
della giunta che avverrà domani. Con la
scelta di tenere per sé la cultura
Berruti sembra voler mandare un segnale
forte, dopo che non è andata in porto
l'ipotesi di affidare ad un tecnico
l'assessorato. Associazione ed enti
avranno infatti nello stesso primo
cittadino il proprio punto di
riferimento. Significativa anche la
scelta di affidare il bilancio a Luca
Martino (che avrà anche lo sport):
Berruti usa le proprie competenze per
porre sotto la sua ala protrettrice il
segretario dell'Unione comunale ds. Le
altre deleghe sono quelle note: Lirosi i
quartieri, Tuvé l'urbanistica,
Costantino l'ambiente, Caviglia
vicesindaco, Bacciu servizi sociali,
Aglietto commercio e sviluppo, Di Tullio
lavori pubblici e trasporti.
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