I CONTI IN ROSSO La Repubblica |
"Pagate subito l´aumento Irap" |
Sanità: il governo intima, la Regione replica sui tempi |
Domani giunta straordinaria per varare le misure eccezionali da presentare il giorno seguente al ministero dell´Economia |
Polemica immediata con Pittaluga: già previsto nella Finanziaria |
Irper ritoccato a giugno del 2007, dopo l´imposta sui redditi di quest´anno |
Durissima reazione di Bisagno: altro che aiuti al mondo delle aziende |
DONATELLA ALFONSO |
PAGATE, intanto, che vi fa bene. Il
governo chiarisce che l´acconto Irap da versare entro il 20 giugno sale
al 5,25% per la Liguria così come per le altre regioni con i conti della
sanità in rosso: poi, se i piani di rientro presentati saranno
accettati, il rimborso del punto in più di penalizzazione (l´aliquota
generale è del 4,25%) sarà detratta dal secondo acconto, quello di
novembre. Nessun problema, invece, per il rincaro dell´Irpef, che slitta
in ogni caso al giugno 2007 calcolando l´imposta sui redditi 2006. Sono
passate solo tre ore dalla conclusione del vertice di maggioranza in cui
il centrosinistra guidato da Claudio Burlando concorda «una fortissima
unità di intenti» per evitare aumenti su Irpef ed Irap che graverebbero
su fasce deboli ed piccola e media impresa, e la nota di agenzia che
arriva da Roma spiazza gli uffici regionali a tutti i livelli. «Era
previsto in Finanziaria» è la prima, debole reazione. ma più tardi
l´assessore al bilancio G. B. Pittaluga sospira: qualcosa non va, non è
quello che ci hanno detto ancora lunedì. «Vorrei rispondere dei mie
errori e delle mie imprecisioni, non di quelle degli altri - dice - Il
ministro ha detto e ripetuto che c´è tempo fino al 30 giugno per i piani
di rientro. Si sono scordati del 20 o hanno confuso le date?» Pare di
no, se il sottosegretario Alfiero Grandi, rispondendo in commissione
Finanze alla Camera ha detto chiaro e tondo che il rincaro, previsto
dalla Fianziaria, intanto scatta e verrà scalato dal pagamento di
novembre se le regioni avranno presentato piani virtuosi di rientro. E
lo stesso Padoa Schioppa, peraltro, ha difeso il rincaro-punizione:
«Sarei stato irresponsabile se lo avessi bloccato, è un elemento di
rigore e di responsabilità fiscale meritoriamente inventato dal ministro
Tremonti e attivato dal precedente presidente del Consiglio. E infatti
non è stato bloccato». Il meccanismo andrà modificato al più presto,
chiarisce il ministro, ma intanto chi non è in regola paghi. Pittaluga
non vuole arrendersi ma non sa dove trovare appigli: «Noi non possiamo
fare nulla, è l´Agenzia delle Entrate che deve dirci che indicazioni ha
ricevuto, se quella è davvero l´aliquota...io penso che venerdì a Roma
ci sarà la possibilità di chiarirsi». O almeno, lui ci spera. Mentre
comincia a far serpeggiare un altro incubo: e l´addizionale Ire? Non
rischia anche questa il rincaro? Nessuno sa rispondere. Ma la giunta straordinaria di stamani deve varare le misure eccezionali da presentare venerdì. Serviranno? Va bene l´ipotesi di pagare il deficit 2005 e di tralasciare quello del 2004 che non comporta sanzioni, va bene cercare di recuperare soldi con i 200 milioni di bond da investire anche in sanità, va bene il documento sottoscritto da tutti i gruppi, concordi nel monitorare le spese e razionalizzare la rete di assistenza, ma se il primo vertice a Roma è fissato per domani, e la conferenza stato regioni è fissata per il 22, quando arriverà il verdetto del governo? Quando ormai chi doveva pagare - cioè tutte le attività produttive - ha già sborsato l´uno per cento in più, visto che il termine per l´acconto è fissato per il 20? Sconcertati i politici, infuriati gli imprenditori. «Capisco le imprese che vanno all´estero» attacca, in sintonia con i vertici nazionali di Confindustria, il presidente genovese Marco Bisagno. Poco importano, adesso, i numeri sciorinati da Pittaluga nel lungo incontro di maggioranza: chiarendo che il deficit viene da lontano, dagli anni 2002 e 2003 della giunta Biasotti, in cui il disavanzo dichiarato di 20 e 21 milioni erano in realtà da considerare di 100 e 127 milioni di euro, considerando gli oneri per gli arretrati di contratto, che si era scelto di "dimenticare" di spalmare sulle annualità precedenti. Così, curiosamente, nel 2004 i milioni mancanti risultano essere di 317 milioni (sarebbero stati 131 con il calcolo corretto) mentre i 244 milioni mancanti al conteggio finale del 2005 sarebbero, per la stessa ragione, 152. Inutile provare a piangerci sopra, però: Padoa Schioppa e i suoi tecnici vogliono conti credibili entro il 30 giugno. E per cominciare, un bel pagamento di Irap maggiorata, entro il 20. |
Maggioranza compatta: e ora meno ospedali |
il vertice |
TUTTI d´accordo, con un documento in
cinque punti firmato in ordine alfabetico (Comunisti Italiani, Ds, Gente
di Liguria-Udeur, Italia dei Valori, Margherita, Rifondazione, Verdi)
per dire che ci vogliono meno ospedali e più servizi, tagliando i
doppioni e incentivando - anche con risorse specifiche - assistenza e
riabilitazione sul territorio. Con uno sforzo per ridurre la spesa
farmaceutica attraverso i farmaci monodose e l´aumento del ricorso ai
farmaci equivalenti (quelli con gli stessi principi attivi ma senza il
nome noto o pubblicizzato) e la revisione del sistema di liquidazione
delle prestazioni sanitarie (Drg) attraverso l´utilizzo dei pacchetti
ambulatoriali complessi o Pac. Al capezzale della sanità malata la
maggioranza di centrosinistra ritrova l´intesa e la sintonia, chiarendo
però la necessità di parlarsi sempre, come buona regola di comportamento
politico, e non solo sulle emergenze. tanto che nel documento si rimarca
che il monitoraggio sul sistema sanitario ligure sarà costante «in uno
strettissimo collegamento del lavoro della giunta e della maggioranza».
Due ore e mezza di confronto introdotto dal presidente Burlando - che
non nasconde difficoltà e urgenze - le relazioni degli assessori
Montaldo e Pittaluga e alla fine un documento in cinque punti sulla
riorganizzazione, che mette nero su bianco la necessitò di rivedere il
rapporto tra ospedali e territorio, andando a ridurre sia il numero dei
presidi che soprattutto la loro specificità, affiancando un sistema di
controllo su spesa farmaceutica e rimborsi. Positivi, in senso generale,
i commenti dei gruppi sul lavoro preparato per cercare di uscire dal
tunnel senza rimetterci troppo, anzi riprogrammando in senso positivo
tutta la sanità ligure. «I punti sollevati da noi sono stati
riconosciuti come quelli ad sviluppare, come la questione dei Drg, la
spesa farmaceutica e i rapporti con la giunta - sottolinea Marco Nesci,
Prc - Visto che questi temi sono presi in carico da tutti, la decisione
non può che essere collegiale. le posizioni su qualche aspetto possono
anche non essere identiche, ma l´importante è non essere esclusi dal
processo decisionale». Posizioni concilianti e rinnovato invito a
piantarla lì con i vertici riservati anche da parte di Bianchi e Morelli
(Pdci e Verdi). «Avevano anche le loro ragioni» ammette Claudio
Gustavino, capogruppo della Margherita, che riassume: il lavoro da fare
è verifica, programmazione e controllo. Già, perché non solo si tratta
di controllare conti e spese, ma anche il lavoro che verrà fatto. Nel
documento non c´è scritto, ma si è parlato di input precisi anche per i
dirigenti: saranno loro ad essere particolarmente controllati, saranno
loro a dover mettere in chiaro ogni numero e ogni prestazione. E se
mancheranno l´obiettivo, non si esclude che dopo Capodanno siano fuori
dai loro uffici. (d. al.) |