URBANISTICA I DIECI ANNI CHE
HANNO CAMBIATO VOLTO ALLA CITTA’ CON LA SPARIZIONE DEI RUDERI
INDUSTRIALI LA STAMPA Comune, 13 milioni di incassi per 500 mila metri cubi di case Ora si apre la partita su Margonara, Funivie e Solimano |
[FIRMA]Ermanno
Branca SAVONA Tredici milioni di oneri di urbanizzazione per 500 mila metri cubi di nuova edificazione. Questi i numeri del grande fervore edilizio che ha pervaso la città negli ultimi 10 anni. Cominciando proprio dagli incassi, si è passati dai 998 mila euro del 1995 ai 594 mila del quadriennio 1996-1999. Nel 2000 un balzo in avanti significativo, con incassi per 637 mila euro che nel 2001 sono saliti a un milione e 600 mila euro. Nel 2002 e nel 2003 gli oneri sono stati di circa un milione e mezzo per poi esplodere ai 2 milioni e 300 mila del 2004. Nel 2005 il record assoluto con incassi per 2 milioni e 868 mila euro che rappresentano una voce particolarmente significativa del bilancio comunale. Da notare che si tratta di incassi reali, perchè il rapporto fra gli oneri accertati e quelli riscossi sfiora il 95%. Negli ultimi dieci anni le concessioni edilizie, che oggi si chiamano permessi di costruire, sono saliti in modo esponenziale. Si è passati dalle 81 del 1995 alle 139 del 2005. L’apice è stato raggiunto però alla fine del primo mandato di Ruggeri, con i 216 permessi del 2001, i 290 del 2002 e i 229 del 2003. I programmi di riqualificazione urbana negli ultimi 12 anni hanno fruttato finanziamenti per 28 milioni di euro fra Urban (5 milioni), Prusst (5), Contratto di quartiere (8), Obiettivo 2 (3 milioni), Grandi stazioni (1,3), Pru di Lavagnola (2,5) e Patto territoriale (2,6). I segni di questa pianificazione urbanistica ora sono ben visibili. L’ex Italsider è stata cancellata e lascerà il posto ai 70 mila metri cubi del Crescent che chiuderà l’orizzonte sul mare con un grande edificio a semicerchio. L’Autosilo è stato rimpiazzato dalla Torre di Orsero, con ingombro identico ma destinazione residenziale. Alla foce del Letimbro l’ex Mulino, la Vecchia centrale Enel e le case dei dipendenti Enel stanno lasciando il posto ad altri 100 mila metri cubi di residenziale a filo d’acqua. Anche il cinema-teatro Astor di via Aonzo è stato sacrificato in cambio di 25 appartamenti. Allo svincolo dell’autostrada sono in via di ultimazione i 155 alloggi dei «Giardini di Legino» e accanto allo stadio Bacigalupo due enormi torri di forma semicircolari. All’appello mancano ancora il nuovo palazzo che sorgerà accanto al mercato di via Giuria e soprattutto la sopraelevazione del vecchio ospedale San Paolo, un edificio che per decenni veniva spacciato come vincolato dalla Sovrintendenza. Le prossime partite si giocheranno sul porto turistico della Margonara dove Fuksas propone l’ormai famosa torre di 120 metri in mezzo al mare e negli ex cantieri Solimano dove i pescherecci arrugginiti lasceranno il posto a 17 mila metri cubi di cemento. E’ scontro aperto invece sulle aree di Miramare che entro un paio di anni verranno liberate dalla presenza della stazione delle Funivie. Sul fondale del porto la «talpa» sta scavando il tunnel di 2 metri e mezzo di diametro che servirà a portare il carbone fino a parco San Rocco passando sotto la collina di Valloria. Al posto delle Funivie la Port Authority sta progettando un futuro fatto di capannoni per la cantieristica ma il Comune coltiva progetti diversi. Fra i futuri amministratori comunali c’è chi ipotizza un recupero turistico dell’area alle porte della città, che potrebbe ospitare anche centinaia di parcheggi. Non è difficile immaginare, insomma, che sulle aree demaniali a Ponente (Solimano) e a Levante (Funivie e Margonara) della città, Comune e Port Authority debbano trovare nuovi equilibri, magari tenendo conto delle osservazioni al Piano regolatore formulate dalla Provincia che ha caldamente invitato gli amministratori di Savona a frenare l’edificazione a favore delle funzioni turistiche. |