POLTRONE SANTI E DELFINO SI CONTENDONO LA POLTRONA VIRTUALE DI VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO. BAGARRE PER LE CIRCOSCRIZIONI
Fronda a Gaspari in Gente di Liguria LA STAMPA
Il capolista Gavotti e altri 31 candidati non lo vogliono come assessore
SAVONA
«Gente della Liguria» fa la fronda a Christian Ghigo Gaspari. Gli incontri fra il ristoratore ex berlusconiano, Pittaluga e il nuovo sindaco Berruti, hanno suscitato le proteste degli altri componenti della lista che si sono sentiti tagliati fuori dalla corsa alla poltrona di assessore. Intanto è piena bagarre per giunta, Circoscrizioni ed enti di secondo grado.

GASPARI «Le notizie sulla candidatura di Ghigo Gaspari per un posto in giunta sono contestate dalla maggioranza dei componenti di Gente della Liguria - sostiene il capolista Lodovico Maria Gavotti -. Trentadue componenti della lista che rappresentano oltre l’80% dei consensi ottenuti alle elezioni, hanno chiesto e ottenuto un incontro urgente con l’assessore regionale Pittaluga per manifestare il proprio disappunto per la presunta assegnazione dell’assessorato a Gaspari». Nulla di scandaloso perchè in tutti i partiti stanno succedendo le stesse scene, dalla Margherita, ai ds, alla Rosa. Solo Rifondazione per il momento pare intenda rispettare le consegne iniziali che prevedevano l’ingresso di Jorg Costantino nell’esecutivo di Berruti. Semmai la dialettica interna a Gente di Liguria suscita curiosità per la composizione stessa della lista che ha accolto diversi fuoriusciti di Forza Italia (Astengo, Barbano e Gaspari), oltre che per alcune vittime illustri della campagna elettorale (Simona Monteleone). Insomma si procede ad eliminazione. Se venisse applicato un criterio puramente numerico, il più votato sarebbe il medico Andrea Addis che con 149 voti ha battuto sia Ghigo Gaspari (125), sia il capolista Gavotti. A questo punto l’impressione è che conteranno soprattutto i contatti personali con Pittaluga e con Berruti.

DELFINO-SANTI Inverosimile il volatone che stanno dispuntando i due candidati più votati del centrodestra per la decorativa poltrona di vicepresidente del Consiglio. Federico Delfino (Forza Italia) e Pietro Santi (Udc) si stanno contendendo l’osso che Berruti ha lanciato nel campo degli sconfitti dando prova di infinita sapienza tattica. Così mentre l’Unione si spartisce tutte le poltrone fino ai consigli direttivi degli asili, i perdenti si menano per una poltrona che non esiste. Nel precedente mandato l’incarico era toccato al dottor Bosio che questa volta ha perfino saggiamente rinunciato a candidarsi.

CIRCOSCRIZIONI Siccome i conti in giunta non tornano, si aggiustano con le sedie di secondo piano delle Circoscrizioni. I ds in origine pensavano di fare il pienone e di potersene tenere tre, regalandone una ciascuna a Rifondazione a Margherita. La casa delle Libertà per una volta ha guastato le feste riconquistando la V per Antonella Frugoni (che fra l’altro ha ottenuto un ottimo risultato personale). A questo punto, i conti non tornano più. La più certa pare la II promessa a Renato Dallaglio da tempo immemorabile. Nella I i ds puntano su Roberto Ulivi ma Rifondazione spinge per Giovanni Ferrando. Nella IV il sostituto naturale di Enna Gallo sarebbe Piero Fresco ma la Margherita avanza fondate pretese per Francesco Murialdo. Fuochi artificiali in III Circoscrizione. La dirigenza ds punta su Giuseppe Novaro (fra l’altro votatissimo) ma il Consiglio ha una strana composizione, privo di esponenti della Casa delle libertà che non era riuscita nemmeno a presentare la lista. L’ex presidente Giovanni Burzio è il grande stratega di un’elezione destinata a suscitare più di una sorpresa nel centrosinistra.
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