Margherita lacerata dalle polemiche IL SECOLOXIX
La gestione della campagna elettorale divide il partito. Al centro dello scontro l'esclusione di Livio Giraudo, indicato come possibile assessore
Lite tra il segretario Minetti e il presidente della Provincia Bertolotto
Presidente della Provincia e segretario del suo stesso partito l'uno contro l'altro armati. Minetti dice: «Bertolotto ha spaccato il partito». Bertolotto risponde: «È lui che non è capace a governarlo». È violentissima la lite tra il coordinatore provinciale delle Margherita, Alfio Minetti, ed il presidente della Provincia, Marco Bertolotto, del suo stesso partito. Motivo scatenante dello scontro, che covava da tempo sotto la cenere, è la gestione del partito in campagna elettorale e, in particolare, la questione delle preferenze. Una vicenda che ha visto il partito di Rutelli agitato da cordate e alleanze e, alla fine, ha tenuto fuori dal consiglio comunale (ma per un soffio, primo degli esclusi) Livio Giraudo, ingegnere con vasta esperienza in campo urbanistico, radicato nell'associazionismo, scout, candidato ad entrare in giunta.
Ad Alfio Minetti è saltata la mosca al naso a sentir voci - nei boatos del dopo-campagna elettorale - secondo le quali egli si sarebbe impegnato in prima persona per alcuni candidati (uno in particolare) in opposizione proprio a Livio Giraudo. Così ieri è sbottato. «La Margherita è un partito, Minetti non punta su un cavallo, ma sul partito nella sua interezza. Io non ho corso per nessuno, ho corso per il partito». Poi l'accusa pesante al principale esponente della Margherita nelle istituzioni savonesi: «Bertolotto invece ha puntato su un cavallo, creando una corrente dentro il partito e spaccandolo». Ma ancora non è finita: «A me va bene tutto, stimo Livio Giraudo, ma non mi sta bene che il presidente della Provincia abbia fatto una scelta che ci ha diviso».
Marco Bertolotto - che nell'agitazione degli altri sembra sguazzare - risponde serafico ed ironico come sempre: «Io non ho puntato su un cavallo. Ho puntato su Livio Giraudo, un uomo che ha competenze, capacità importanti e si è messo a disposizione di questa città». Aggiunge: «Minetti, lo sanno tutti, ha girato per far votare un candidato in opposizione a Giraudo. Ha una certa visione del partito, cosa devo dire?, ha fatto bene a farlo». Poi l'affondo: «Se dice che io ho spaccato il partito mi vien da ridere, semmai è lui che non è capace a governarlo». Ed elenca: «Pensiamo alla gestione delle vicende Garassini, poi Boffa, ora questa... Ho cercato il dialogo, ma non lo abbiamo trovato, sa bene come la penso». Finale? «Ha una visione ottocentesca del partito, dove il segretario decide e gli altri si adeguano, ma questo tipo di partito non esiste più da tanto tempo. Eppoi, Giraudo: io non sono neppure di Savona, anche volendo non avrei potuto fare una efficace caccia alle preferenze per lui, io parlo di temi e di competenze delle persone».

A. G.
01/06/2006