29 Maggio 2006 LA STAMPA

CALCIO BIANCOBLU’ BATTUTI 1-0 A CASTELLETTO: MA IN ESTATE PER IL CENTENARIO PUO’ ARRIVARE IL RIPESCAGGIO
Niente miracolo, Savona in Eccellenza

SAVONA
Una serie di piccole imprese, ma alla fine niente miracolo. Il Savona ha perso per 1-0 ieri a Castelletto Ticino, un risultato che spinge i biancoblù in Eccellenza. Perso per espulsione Di Pietro (doppia ammonizione) dopo nemmeno venti minuti, gli uomini di Andrian hanno «tenuto» fino a un quarto d’ora dal termine, subendo poi il gol che ha dato alla Castellettese la salvezza.
Oltre duecento tifosi hanno seguito la squadra nell’ultima trasferta, ed è da questi sportivi che bisogna ripartire. I giocatori hanno probabilmente fatto tutto quello che era nelle loro possibilità, prima ribaltando una classifica orrenda, poi battendo nel pre-spareggio il Vigevano, infine superando i ticinesi al Chittolina. Ieri l’aver giocato in dieci per oltre 70’ ha impedito qualunque difesa organizzata. Processi alla squadra o ai singoli sarebbero ingenerosi, inutili e da dietrologi. Come tirare in ballo l’ex presidente Russo, che per fortuna ormai fa parte del passato.
Bisogna ripartire, si diceva, dalla gente che non ha mai abbandonato il Savona. Il 7 giugno ci sarà l’asta per rilevare dal fallimento una società gloriosa, che nel 2007 compirà cent’anni di vita. Per rispetto alla sua storia, e ai tanti che ancora hanno nel cuore questi colori, è necessario che chi rileverà il club lo faccia sapendo che non si deve più soffrire così, che si può costruire qualcosa di importante.
I movimenti recenti attorno alla società, con il gruppo Pasquale-Romani in assoluta pole position per garantire il futuro, sono più di una speranza. Sono la constatazione che finalmente la «Savona che conta» c’è, che è pronta a occuparsi davvero del calcio cittadino nella sua massima espressione da sempre.
Se la rabbia, il malumore per la retrocessione di ieri, sono palpabili e comprensibili, c’è anche da tener conto di altri fattori. Primo, che c’è tutto da ricostruire, e questo ben lo sanno anche i prossimi dirigenti in pectore. Secondo, che quello zoccolo duro di tifoseria, ben più ampio anche degli oltre duecento presenti pure ieri a Castelletto Ticino, merita una mossa che certamente è già nei pensieri di chi piloterà il club.
Il ripescaggio immediato in serie D, con il piazzamento bene o male rimediato alla fine di questa disgraziata stagione, non è utopia. Soprattutto tenendo conto del bailamme del calcio nazionale, delle difficoltà di tante società, e poggiando su una ricorrenza tutt’altro che secondaria: il secolo di vita di questi colori, che è giusto tutelare e difendere fino in fondo, cercando di evitar loro una stagione a livelli che col vecchio Savona non hanno nulla da spartire. \